Gentile direttore,
Ho letto nei giorni scorsi le dichiarazioni diffuse dalla Cgil Cuneo sul tema dei voucher e non mi stupisco minimamente. Il mondo cambia, ma purtroppo la Cgil resta quella di 40-50 anni fa, ancorata a logiche demagogiche che avranno il solo risultato di favorire l'illegalità e la povertà.
Premettendo che, per l’industria, il lavoro retribuito con i voucher ha un peso del tutto irrisorio - per la stragrande maggioranza infatti esistono contratti - e che solo qualche piccola azienda poteva utilizzarli in maniera del tutto marginale, con la mia presa di posizione ho voluto evidenziare che la battaglia per l'eliminazione dei voucher è stata puramente ideologica.
Si favorisce unicamente chi lavora nell'illegalità e si danneggiano le fasce più deboli, quelle di chi ha la necessità di arrotondare i propri introiti con dei lavoretti saltuari, di chi non vuole evadere il fisco e nello stesso tempo vorrebbe essere protetto, in caso di infortunio, dall'Inail.
I lavori occasionali si trovano nelle famiglie, nel commercio al dettaglio, nella ristorazione, nell’agricoltura, tutti settori che dall’eliminazione di questo strumento escono gravemente danneggiati. Soprattutto, però, sono penalizzati quei lavoratori che venivano pagati in modo regolare e che ora possono solo essere pagati in nero, oppure, ancora peggio, coloro che non troveranno più chi può dare loro un lavoro. Questa è la vera realtà dei fatti.
Verrà proposta una nuova legge per regolarizzare i piccoli lavoretti? Vedremo! Sta di fatto che grazie alla campagna anti-voucher promossa in primis proprio dalla Cgil, aumenteranno quei lavoretti in nero che non danno alcuna garanzia economica e assicurativa a chi, per necessità, li esegue.