Continua la crisi del comparto cunicolo cuneese, alle prese con prezzi riconosciuti agli allevatori che non coprono neppure i costi di produzione, cresciuti esponenzialmente nell’ultimo anno. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo sulla base delle ultime formulazioni della Commissione Unica Nazionale Conigli da macello.
Nell’arco di un mese – spiega Coldiretti Cuneo – gli allevatori hanno perso quasi 70 centesimi al chilo: il prezzo dei capi è passato da 2,90 €/Kg a 2,21 €/Kg con una riduzione di circa il 25% a scapito dei produttori, mentre i costi di produzione si attestano intorno ad una media di 2,40-2,50 €/Kg.
“I prezzi restano alti solo al banco per i consumatori mentre noi allevatori siamo costretti a lavorare sotto i costi di produzione, subendo quotidianamente i rincari folli dell’energia, delle materie prime e dei mangimi”, denunciano Fabrizio Devalle e Severino Perano, allevatori rispettivamente di Busca e di Beinette, Commissari nella CUN Conigli di macello in rappresentanza del Piemonte, che aggiungono: “Viviamo una crisi che va avanti da tre anni, prima il Covid poi la guerra hanno generato tensioni sul mercato e distorsioni lungo la filiera che paghiamo con una grande incertezza per il futuro delle nostre aziende”.
“Il 2022 è stato un anno critico per il comparto che ora non trova spazi per recuperare quanto perso. Auspichiamo che ISMEA ‘certifichi’ in modo ufficiale e oggettivo il costo di produzione della carne di coniglio, come ha già fatto per altri comparti, allo scopo di avere i dati utili per poter applicare la normativa contro le pratiche commerciali sleali”, evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada.
Il comparto cunicolo – ricorda Coldiretti Cuneo – conta numeri rilevanti sul territorio provinciale, dove si concentra la maggior parte degli allevamenti di conigli del Piemonte, seconda Regione italiana dopo il Veneto con oltre 200 allevamenti e circa 1 milione di capi. La carne di coniglio, estremamente magra, poco calorica e ricca di proteine, fa parte della tradizione piemontese a tavola.
“Portiamo avanti la battaglia affinché diventi obbligatoria l’etichettatura d’origine per la carne di coniglio: ciò consentirebbe ai consumatori di scegliere consapevolmente quella Made in Cuneo e garantirebbe una maggior valorizzazione e una giusta retribuzione al lavoro delle nostre aziende cunicole” evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.