CUNEO - Consiglio comunale di Cuneo: Sturlese riapre il “caso Ping” e attacca il collega Domenico Giraudo

Dopo il commissariamento della cooperativa e la condanna civilistica dell’ex assessore dem, la sinistra cittadina chiede alla sindaca Manassero di pronunciarsi sulla questione

Ugo Sturlese

S.M. 21/07/2022 10:39

Ugo Sturlese riapre il “caso Ping”. Nella giornata di martedì 19 luglio l’esponente della minoranza ha depositato un’interpellanza che verrà inserita nell’ordine dei lavori del Consiglio comunale in programma lunedì prossimo, 25 luglio.
 
La questione, che riguarda le attività imprenditoriali del consigliere comunale del Partito Democratico Domenico Giraudo, non è nuova. Tre anni fa, il dem era assessore alle Politiche Giovanili, Smart City e Innovazione. Cuneo per i Beni Comuni arrivò a chiedere all’allora sindaco Federico Borgna la revoca delle sue deleghe.
 
Andiamo per ordine. La cooperativa “Ping - Pensare in Granda” ha sede nei locali dell’ex infermeria della caserma Cantore, oggetto di una ristrutturazione finanziata dal Comune con un project financing. Nell’aprile 2019 il Tribunale delle imprese di Torino aveva disposto, in via precauzionale, la sospensione di tre amministratori della società Ping, tra cui lo stesso Giraudo, perché un anno prima, nel giugno 2018, era stata costituita la Ping-S, una Srl che il giudice definiva nella sospensiva una “fotocopia” della società cooperativa sociale Ping, adombrando “un concreto rischio di confusione tra le attività delle due società e un possibile travaso di clientela”. Il giudice aveva inoltre rilevato che “le operazioni fatturate dalla Srl appaiono opache” e “sono state concluse a condizioni che difficilmente possono dirsi di mercato”.
 
La richiesta di revoca delle deleghe, avvenuta nel marzo 2019 tramite un ordine del giorno presentato in Consiglio comunale, fu respinta dalla maggioranza, che fece quadrato intorno a Giraudo. La vicenda, aveva sostenuto il capogruppo del Partito Democratico Carmelo Noto, si riduce a una lite tra privati ed è “in ogni caso priva di attinenza con il Comune o con la carica ricoperta dall’assessore Giraudo”.
 
Lo scorso 27 giugno il Tribunale delle Imprese ha emesso la sentenza, condannando Domenico Giraudo a rifondere la cooperativa “Ping - Pensare in Granda” per una somma che sfiora i 50 mila euro, più altri 20 mila in solido con altri due ex amministratori. Inoltre il Mise ha disposto il commissariamento di “Ping” e Sturlese torna alla carica, rivolgendosi direttamente alla sindaca Manassero: “Non ritiene doveroso rivedere il giudizio dato dall’allora sindaco Borgna e dal consigliere Noto verso l'iniziativa del nostro gruppo?”. La sinistra cittadina avanza dubbi anche sulla “compatibilità etico-politica” dell'ex assessore: “La Costituzione - conclude Sturlese - richiede ai cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche di adempiere con disciplina ed onore al proprio incarico, al di là delle implicanze di ordine civilistico giudiziario”.
 
La risposta della neosindaca è attesa per il prossimo Consiglio comunale, previsto per lunedì prossimo alle 18.

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