Una mozione per sollecitare il Parlamento a legiferare sul tema della trascrizione dei figli delle coppie omosessuali: l’hanno presentata i gruppi consiliari Cuneo Mia, Cuneo per i Beni Comuni e Partito Democratico, verrà discussa nel Consiglio comunale di Cuneo del 26 e 27 aprile. Il tema ha fatto discutere nelle scorse settimane anche nella Granda: nei mesi scorsi Radicali e +Europa Granda avevano per l’appunto consegnato ai Comuni della provincia una proposta di mozione per impegnare i Comuni stessi alla trascrizione e il Parlamento a legiferare in tal senso. La sindaca Patrizia Manassero, dal canto suo, aveva garantito “impegno a lavorare perchè si scriva al più presto una norma”.
Si legge nel testo della mozione: “Con le sentenze 32 e 33 del 2021, la Corte Costituzionale ha riscontrato nell’ordinamento italiano la sussistenza di un grave vuoto di tutela dell’interesse del minore, in quanto, seppur non vietata, non è nemmeno garantita in maniera esplicita una forma di riconoscimento dei legami affettivi del minore nato a seguito di tecniche di procreazione medicalmente assistita praticate all’estero da una coppia di persone dello stesso sesso. Tali bambini, di conseguenza, rischierebbero di essere ascrivibili alla categoria di ‘nati non riconoscibili’, subendo di conseguenza una ingiustificata compressione dei propri diritti da far valere nei confronti delle due persone che si sono assunte la responsabilità della procreazione, tra i quali, a titolo esemplificativo, i diritti al mantenimento, all’educazione, all’istruzione, ma anche i diritti successori, soprattutto in caso di inadempimento e di crisi di coppia”. Con le medesime sentenze sopracitate, - proseguono i proponenti - “la Corte costituzionale ha rivolto un netto monito al legislatore, chiarendo che lo stesso ‘dovrà al più presto colmare il denunciato vuoto di tutela, a fronte di incomprimibili diritti dei minori’, e concludendo, infine, che ‘non sarebbe più tollerabile il protrarsi dell’inerzia legislativa, tanto è grave il vuoto di tutela del preminente interessedel minore’”.
Nel prossimo Consiglio comunale del capoluogo la discussione.