CUNEO - Coronavirus: i servizi trasfusionali della Granda saranno coinvolti nella ricerca sulla terapia al plasma

La Città della Salute di Torino, capofila dello studio, sta predisponendo il proprio protocollo dopo le prime sperimentazioni delle scorse settimane

a.d. 12/05/2020 14:51

L’azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino sta predisponendo il proprio protocollo di ricerca sull’efficacia del plasma nella cura dei pazienti Covid-19 con grave insufficienza respiratoria. Come annunciato nella videoconferenza per fare il punto sull’epidemia con l’assessore Luigi Icardi, la ricerca dei donatori è in corso e la raccolta del plasma dovrebbe cominciare il 1° giugno, anche se per ora non è in programma una vera e propria “campagna” rivolta ai guariti. La terapia era già stata avviata in via sperimentale negli ospedali di Novara e Torino nelle scorse settimane, dando buoni risultati.
 
La Città della Salute di Torino sarà capofila di un studio al quale parteciperanno tutti i servizi trasfusionali e le aziende sanitarie del Piemonte esclusa la stessa Novara, che ha già aderito al protocollo di Pavia.
 
Durante la ricerca sarà paragonato l’uso di plasma iperimmune con l’uso di plasma che non lo è (prelevato in tempi “pre Covid”) a fronte di una tripla somministrazione ogni 48 ore. La ricerca si protrarrà per 18 mesi, esaminando la sopravvivenza a 30 giorni: la cura sarà utilizzata su pazienti che presentano insufficienza respiratoria in una fase precoce dell’infezione. I donatori saranno selezionati fra coloro che hanno sviluppato una elevata concentrazione di anticorpi contro il Covid-19.
 
Durante la videoconferenza ha portato la sua testimonianza il dottor Francesco Della Corte, direttore del reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Novara: “Noi abbiamo trattato con il plasma quattro casi finora, e devo dire che i risultati per i primi due sono stati sorprendenti, con un’evoluzione favorevole in meno di 48 ore e nessun effetto collaterale. Per ora non basta, però, per avere certezze, si tratta di numeri troppo ridotti”.

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