"Nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione anche la possibilità di un divieto completo per l'attività sportiva all'aperto". Lo ha detto il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora nella mattinata di oggi, mercoledì 18 marzo, intervenendo su Rai Tre durante “Agorà”, per poi ribadire il concetto poco più tardi al Tg1. Come abbiamo visto in questi giorni a livello locale, dove molti sindaci hanno alzato i toni per invitare la popolazione a restare in casa, anche a livello nazionale quello dell’attività sportiva all’aperto sta diventando un problema, nell’ottica del contenimento del Coronavirus.
Se è vero che il Decreto in vigore lascia spazio all’attività motoria in spazi aperti, purché nel rispetto delle distanze, è vero altrettanto che in molti, nei paesi e nelle città, prendendo alla lettera questo passaggio hanno finito per creare quegli assembramenti tassativamente vietati per evitare il diffondersi dei contagi. Il Governo, così, starebbe valutando misure ancora più severe.
“Se finora abbiamo lasciato questa opportunità dell'attività motoria all'aperto - ha spiegato Spadafora - è perché la comunità medico scientifica ci diceva di dare questa possibilità. Però l'appello generale era di restare a casa. Se questo appello non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto", ha aggiunto il ministro.
"Non vedo l'esigenza straordinaria di rischiare in questa settimana, una delle più critiche a livello di picchi”, le parole del ministro. "Ci sono ancora tantissime persone che sembrano sottovalutare i rischi che il paese sta correndo. Quindi valuteremo sicuramente anche ulteriori misure”.