È stata presa a Torino nella mattinata di ieri (lunedì 24 febbraio) la decisione riguardo all’eventuale sospensione dell’attività dei tribunali e delle procure piemontesi a fronte dell’emergenza coronavirus.
Nessuno stop all’ordinaria amministrazione della giustizia, ha annunciato la Conferenza Permanente presso la Corte d’Appello: “Non essendo stati assunti dalle autorità competenti, né a livello nazionale né a livello locale, provvedimenti di chiusura generalizzata degli uffici pubblici, l’attività giudiziaria sarà regolarmente svolta” si legge nel documento firmato dal presidente della Corte d’Appello e dal procuratore generale.
Alcune precauzioni, tuttavia, sono state adottate anche nei palazzi di giustizia della provincia di Cuneo. In particolare si impone di segnalare al giudice o alla cancelleria del tribunale l’eventuale presenza di avvocati, testimoni o imputati provenienti dalle zone di Lombardia e Veneto individuate come focolai del virus, in modo che le udienze che li coinvolgono possano essere rinviate per tempo.
In tutti gli altri casi, dovrà comunque essere evitato un eccessivo afflusso di persone nelle aule. La presenza sarà quindi limitata alle parti e ai difensori del singolo processo, mentre l’eventuale pubblico potrà accedere solo se all’interno dell’aula non sono presenti più di dieci persone. Le persone presenti sono inoltre invitate, ove possibile, a osservare una distanza di almeno un metro e mezzo l’una dall’altra.
Si raccomanda altresì di evitare la presenza di praticanti, stagisti o collaboratori delle difese. Qualora le misure non fossero osservate, il giudice potrà disporre la celebrazione delle udienze a porte chiuse. Vengono infine sospesi per due settimane gli eventi già programmati, i corsi di formazione per avvocati, personale amministrativo e magistrati e i tirocini negli uffici giudiziari.