Export bloccato, hotel, bar e ristoranti chiusi: continuano le difficoltà per il comparto vitivinicolo piemontese che riveste un ruolo fondamentale per il tessuto economico regionale e che ha già registrato perdite dal 70 all’80%. “Dalla vendemmia verde selettiva alla riserva vendemmiale, dal taglio di annata fino allo
stoccaggio temporaneo: serve che queste misure, oggetto di discussione in questi giorni, vengano adattate al sistema vitivinicolo del nostro territorio per renderle davvero appetibili e aiutare il comparto - spiega Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti con delega regionale al settore vitivinicolo -. Oltre a queste manovre per spingere il vino piemontese di qualità è fondamentale ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy nel mondo, che rappresenta un’eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo a livello comunitario ed internazionale”.
“Abbiamo chiesto al presidente Cirio di intervenire al più presto – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – richiedendo risorse finanziarie straordinarie per un settore che sta attraversando una situazione economica molto delicata, aggravata anche dalla forte preoccupazione dell’avvicinarsi della nuova vendemmia. Inoltre, abbiamo fatto notare come sia necessario attingere a fondi extra regionali per non interrompere e compromettere gli investimenti che attualmente le imprese stanno facendo con i fondi del PSR e dell’Ocm. Ribadiamo che l’Italia deve farsi portatrice a livello comunitario di un piano di sostegno straordinario per un comparto, com’è quello vitivinicolo, così strategico per il Paese”.