C’è ancora la richiesta di un “intervento militare” in corso Giolitti al centro delle rivendicazioni sul quartiere più difficile di Cuneo. A fare appello al progetto “Strade Sicure” stavolta è il consigliere di Forza Italia Franco Civallero, la cui interpellanza è stata discussa nell’ultima seduta del Consiglio comunale.
Analoga richiesta era già stata formulata lo scorso mese dall’indipendente di destra Beppe Lauria. La risposta della sindaca, in quel caso, verteva sulle difficoltà oggettive a coinvolgere l’esercito, a fronte dei numeri contingentati: i militari impegnati nel presidio del territorio, nonostante il recente aumento di 400 unità approvato il mese scorso dal ministro Crosetto, sono pochi e operano solo nelle grandi aree metropolitane.
Questa volta la risposta dell’assessore alla Polizia Locale
Cristina Clerico non si è soffermata sul punto e nemmeno sulle altre domande nell’interpellanza, su tutte:
“Cosa ne è stato dell’individuo che è entrato nelle case dei residenti causando una violenta violazione della privacy dei cittadini?”. Il riferimento è all’
irruzione di un 40enne extracomunitario in uno dei condomini del corso, avvenuto nella prima serata del 22 settembre. L’uomo era infuriato, pare, per il lancio di un uovo da una delle finestre dello stabile, avvenuto poco prima.
“Non penso che la denuncia continua di questi episodi, legittima, sia in sé utile: il problema è capire perché questi fenomeni avvengano e cosa fare per combatterli” replica Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni, bocciando anche l’appello a “Strade Sicure”: “Difficile immaginare che si possa governare questo fenomeno in tutte le città italiane schierando l’esercito, queste situazioni sono figlie di condizioni che si sono create nel tempo. I fenomeni migratori continueranno fino a quando non si sarà intrapresa una politica più adeguata nei Paesi di origine e una forma di partecipazione attiva nella nostra società”.
Da Giancarlo Boselli (Indipendenti) un’apertura di credito inattesa all’amministrazione: “Ha dato segnali molto chiari di sapere quali siano le problematiche da affrontare e come vadano affrontate”. E anche un monito: “Confondere il fenomeno migratorio con la presenza di criminalità nelle strade è un errore che non bisogna fare. I migranti sono tra le prime vittime della delinquenza organizzata nelle strade e le persone protagoniste di criminalità e spaccio sono probabilmente non più di venti o trenta: sono sempre le stesse e alcune vengono fermate due o tre volte al giorno. Queste persone vanno tolte dalla strada”.
“L’equazione straniero uguale criminale è pericolosa non solo per chi la subisce ma anche per i residenti, perché si mina la percezione di sicurezza e si fomenta l’innalzamento della tensione” concorda l’assessore Clerico, ricordando una volta di più che gli interventi sulla sicurezza competono alle autorità preposte: “Si sono implementati molto negli ultimi mesi gli strumenti e la situazione di alcune aree della città lo dimostra: non abbiamo mai detto di avere la bacchetta magica”.