Riceviamo e pubblichiamo.
È così difficile far funzionare bene le nostre ferrovie locali? A 43 anni dalla riapertura della linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza (il 6 ottobre 1979), dopo il maldestro e sciagurato tentativo di chiuderla nel 2013, pochi miglioramenti e troppi problemi irrisolti. Tutti si ricordano il raddoppio delle corse sulla linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza di qualche mese fa: finalmente questa tratta è ritornata ad avere un po’ di senso e lo dimostra l’aumento considerevole dei passeggeri di questa estate.
È però risultata subito evidente, ed evidenziata alla Regione Piemonte da associazioni e privati, l’inadeguatezza degli orari: l'inspiegabile intervallo di soli 40 minuti tra la prima e la seconda partenza, l’assenza di treni per Ventimiglia da Cuneo dopo le 14.41 (di fatto precludendo il pomeriggio a Cuneo ai liguri e ai francesi), l’intervallo di un’ora dei primi due treni alla mattina da Ventimiglia (i liguri e i francesi che vogliono venire a Cuneo arrivano soltanto alle 12.27 con l’ultimo treno per il ritorno alle 14,41). E inoltre: il treno che parte da Ventimiglia alle 16.36 arriva a Cuneo alle 19.34, ossia 10 minuti dopo la partenza del treno delle 19.24 per Torino; sono previste poche e inadeguate coincidenze a Cuneo tra i treni per e da Ventimiglia con i treni da e per Torino; i transfrontalieri, che avrebbero bisogno di un treno da Cuneo intorno alle 5.40, e chi ha necessità di arrivare presto a Ventimiglia o a Nizza (ad esempio per coincidenze di treno o di aereo) vengono dimenticati senza servizio. Ma ancora, perché non si fa partire un treno alla mattina presto da Ventimiglia e uno nel tardo pomeriggio da Cuneo?
Allargando lo sguardo, l’offerta commerciale risulta ancora ridotta anche sulla linea Torino-Cuneo, più volte si è evidenziata la necessità del ripristino delle corse delle 4.21 da Cuneo e delle 23.25 da Torino, corse essenziali sia per chi lavora nei turni serali, sia per chi necessita di partire/arrivare da/per l’aeroporto o spostarsi verso Milano: non è ammissibile che l’ultima corsa per Cuneo sia alle 21.25, questa condizione è fortemente penalizzante per tutto il bacino cuneese.
Ancora più incomprensibile è la situazione venutasi a creare in valle Vermenagna: il servizio di trasporto offerto continua ad essere gestito in modo a dir poco approssimativo. Ne è una conferma il tentativo di favorire gli studenti con la decisione di anticipare il bus sostitutivo. Se da una parte tale scelta ha favorito una parte (minoritaria) degli studenti, dall'altra ha danneggiato ulteriormente molti lavoratori pendolari. Già in tanti erano stati costretti a rinunciare al mezzo pubblico nel momento in cui si era deciso di optare per il bus sostitutivo invece del treno. Il taglio delle corse del sabato e festivi attuato durante la pandemia e tuttora confermato è scandaloso per una valle turistica. La poca attenzione si vede anche dal modo in cui viene gestita l'informazione: pannelli degli orari non aggiornati, monitor non funzionanti, annunci inesistenti o solo in inglese.
Queste incongruenze sono state evidenziate più e più volte senza risultati alla Regione e all’Assessorato ai Trasporti. L’impressione è che o non capiscono o fanno finta di non capire e non hanno neppure il coraggio di rispondere e di sostenere le loro scelte e che i problemi la Regione non li voglia risolvere organizzando meglio la linea con più treni e orari adeguati e rispondenti alle esigenze dei viaggiatori, ma solo aggiungendo autobus su strade già intasate.
È tempo ormai di voltare pagina e riprendere tutto il discorso delle ferrovie locali della Provincia di Cuneo. Ad esempio si parla giustamente da tempo, e sempre più spesso nelle ultime settimane, della Cuneo-Mondovì: ottimo risultato il fatto che sia entrata a far parte delle linee turistiche da valorizzare (chiudendo il discorso su fantomatiche ciclabili sui binari), ma occorrerà andare avanti in prospettiva, riaprendola al traffico commerciale e riducendo la presenza di automobili e autobus sulla affollata strada provinciale (ex statale) che collega Cuneo e Mondovì. Stesso discorso vale anche per le altre linee sospese: Cuneo-Saluzzo, Saluzzo-Savigliano e Cavallermaggiore-Bra, quest’ultime sospese per emergenza Covid ma non ancora riattivate, situazione che ha prodotto una serie di disagi sia ai pendolari sia agli studenti, alle loro famiglie e così a tutto il territorio interessato.
La lotta contro il cambiamento climatico si fa anche riducendo il trasporto su gomma a favore di quello su ferro. Aspettiamo che la Regione Piemonte su questi argomenti batta un colpo.
Associazione Gruppo Oltre -Vernante, Associazione di Piazza in Piazza - Cuneo, Associazione Giuseppe Biancheri -Ventimiglia, Comitato Amici della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia/Nizza, Comitato Difesa Ferrovie Locali di Cuneo, Comitato spontaneo “Un Treno e un Parco per l’Europa” - Robilante, Co.M.I.S. - Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile, Gruppo Pendolari Cuneo -Torino, Transfrontalieri della Valle Vermenagna