“Stiamo per affrontare una sfida epocale, mai prima d’ora abbiamo avuto a che fare con una situazione come quella attuale”. Così il commissario dell’area giuridico-amministrativa della Regione Piemonte Antonio Rinaudo ha descritto il piano delle vaccinazioni Covid messo a punto dalla stessa Regione. La presentazione è avvenuta durante la conferenza stampa che si è svolta nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 11 dicembre.
Il vaccino sarà quello sviluppato dall’azienda statunitense Pfizer, che dovrebbe essere autorizzato entro il prossimo 29 dicembre dall’Agenzia Europea del Farmaco: se così sarà, si aprirà poi la fase di distribuzione sul territorio. In Italia sono stati individuati 277 punti di stoccaggio e conservazione (necessaria a circa 75-80 gradi sotto lo zero), 28 dei quali in Piemonte, dislocati in tutte le province. Quattro sono nella Granda: si tratta degli ospedali di Verduno, Cuneo, Mondovì e Savigliano.
La Regione ha individuato tre distinte fasi per la campagna vaccinale: nella prima, in programma a partire da fine gennaio, saranno coinvolti il personale sanitario (e in generale ospedaliero) e le RSA (ospiti compresi). Nella “fase 2” si andranno invece a vaccinare il personale scolastico (verosimilmente anche gli studenti) e le forze dell’ordine. Nella terza, infine, il resto della popolazione, procedendo in ordine di priorità (partendo dalla fascia più anziana, per finire alle persone che hanno già contratto e superato l’infezione). Per quanto riguarda le fasi 2 e 3 - è stato precisato durante la conferenza stampa - non è al momento possibile fissare una tempistica precisa.
In Piemonte la prima fase interesserà circa 195 mila persone e dovrebbe svilupparsi nell’arco di cinquanta giorni: una seconda dose del vaccino dovrà essere somministrata tra il 19° e il 23° dopo l’inoculazione della prima.
Il vaccino non sarà obbligatorio, ma fortemente raccomandato: “E’ importante che l’adesione sia la più alta possibile, - ha spiegato Rinaudo - altrimenti anche la struttura organizzativa più efficiente potrebbe essere inutile. Per questo abbiamo già chiesto la collaborazione di tutti i sindacati di categoria del comparto sanitario”.