CUNEO - Cresce l'export piemontese, Germania e Francia primi mercati di riferimento

Cali molto elevati per le vendite in Russia e Ucraina. I dati diffusi da Unioncamere

14/03/2023 16:22

Nel 2022 l’export italiano in valore, condizionato dai rialzi dei prezzi diffusi a livello merceologico, ha evidenziato una crescita rispetto all’anno precedente molto sostenuta (+20,0%) e diffusa a livello territoriale.
 
L’incremento delle vendite oltre confine è risultato più marcato per le Isole, spinto soprattutto dalle vendite di prodotti della raffinazione; più accentuato anche per il Centro, grazie alla vendita di prodotti farmaceutici, e per il Sud, a causa della dinamica positiva delle vendite di prodotti alimentari, mentre è in lieve rallentamento per il Nord.
 
Nel complesso dell’anno, tutte le regioni italiane hanno registrato incrementi dell’export in valore, a eccezione del Molise (-12,1%): i più elevati per Marche (+82,0%), Sardegna (+61,8%) e Sicilia (+56,0%), i più contenuti per Basilicata (+0,4%) e Abruzzo (+2,1%). La performance positiva della Lombardia (+19,1%) spiega da sola un quarto della crescita dell’export nazionale.
 
Nel 2022 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato sui 59,0 miliardi di euro, registrando una crescita del 18,5% rispetto al 2021.
 
Valutando le singole performance trimestrali, si rileva come l’incremento del valore delle vendite all’estero sia derivato da una dinamica fortemente positiva segnata in tutti i trimestri dell’anno. La crescita del 17,6% del periodo gennaio-marzo 2022 è stata seguita da un aumento delle vendite oltre confine di merci piemontesi del 17,7% nel II trimestre. Nel III e nell’ultimo trimestre dell’anno l’aumento delle esportazioni si è attestato rispettivamente al +19,0% e +19,6%.
 
Sul fronte delle importazioni, il 2022 ha registrato un’espansione del 29,4% rispetto all’anno precedente: il valore dell’import piemontese di merci è salito a 45,8 miliardi di euro.
 
Il saldo della bilancia commerciale, pari a 13,2 miliardi di euro, permane, dunque, di segno positivo, ma in calo di circa 1,3 miliardi rispetto all’anno precedente, quando si attestava a 14,5 miliardi.
 
Il risultato positivo evidenziato dal Piemonte nel corso del 2022 è stato lievemente meno intenso rispetto a quello medio nazionale. Le esportazioni italiane hanno, infatti, registrato un incremento del 20,0% rispetto all’anno precedente.
 
"Il Piemonte chiude il 2022 mettendo a segno un buon +18,5%: segno della maturità del nostro tessuto imprenditoriale e della capacità di intercettare la domanda internazionale, soprattutto nei settori dei trasporti, della chimica e del tessile. È indubbio che il Piemonte ha tutti gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare le sfide mondiali e per far conoscere, oltre i nostri confini, la qualità e l'eccellenza dei propri prodotti e servizi. Le istituzioni devono, però, affiancare il lavoro quotidiano delle aziende con politiche il più possibile strategiche e di visione, con una forte attenzione ai temi della digitalizzazione e dell'innovazione dei processi: solo così potremo rafforzare la competitività dei nostri territori, soprattutto in un momento storico così difficile per l'economia mondiale, stretta tra la crisi energetica e guerra in Ucraina", commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.
 
Tra le principali regioni esportatrici nel 2022 solo la Lombardia ha segnato un risultato migliore di quello piemontese, registrando una crescita delle esportazioni del 19,1% e confermandosi la prima regione per export a livello nazionale con una quota pari a 26,0%. Al secondo posto per incidenza sul totale italiano (13,5%) si colloca l’Emilia Romagna che raggiunge un incremento dell’export del 14,6%. Terzo per peso (13,1%) il Veneto invece registra un aumento del 16,0% delle vendite oltre confine.  
 
Grazie alla crescita a doppia cifra delle vendite oltre confine, il Piemonte si è confermato anche nel 2021 la quarta regione esportatrice con una quota del 9,4% delle esportazioni complessive nazionali, dato inferiore al 2021 (9,6%).
 
Come avvenuto nel 2021 anche nel 2022 tutti i principali settori export-oriented hanno vissuto una crescita significativa.
 
I mezzi di trasporto si confermano il primo settore per l’export regionale, con una quota pari al 22,4% e registrano una crescita del 36,1% rispetto al 2021. Al secondo posto per vendite oltre confine si colloca il comparto meccanico: la variazione registrata si attesta al +11,3% sul 2021. L’alimentare, con oltre 8 miliardi di merci esportate nel 2022, occupa la terza posizione, evidenziando un incremento a doppia cifra delle esportazioni (+13,0%). La chimica segna una crescita tendenziale del +28,0% e i metalli incrementano le vendite all’estero del 15,8%. Il comparto tessile (+24,5%) accelera rispetto al 2021 e realizza un aumento superiore a quello medio regionale.
 
La gomma plastica, che incide sul totale export piemontese per il 6,1%, ottiene il risultato più modesto, crescendo solo di 1,1 punti percentuali sul 2021.
 
Concentrando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto emerge come l’incremento evidenziato nel 2022 rispetto al 2021 sia stato particolarmente intenso per le automobili (+68,7%), i prodotti dell’aerospazio (+48,0%), i componenti autoveicolari (+12,9%) e la nautica (+30,4%); in sofferenza, invece, il ferro tranviario (-27,3%).
 
Analizzando le destinazioni delle vendite piemontesi all’estero, si osserva come il principale bacino di riferimento risulti - anche nel 2022 - l’Ue 27, verso cui è diretto 56,2% dell’export regionale, contro il 43,8% destinato ai mercati extra-Ue 27.
 
La performance dell’export piemontese verso i mercati comunitari è risultata particolarmente positiva (+20,7%).
 
Il risultato è dovuto principalmente al trend registrato dalle esportazioni piemontesi verso la Germania (+23,1%), primo mercato per le vendite all’estero della regione. Una crescita importante (+19,2%) è stata registrata dall’export verso la Francia, secondo mercato di riferimento. Le vendite verso la Spagna hanno segnato un aumento del 18,7%.
 
Tra i principali mercati Ue 27, incrementi a doppia cifra caratterizzano anche l’export verso la Polonia (+15,6%), il Belgio (+24,9%) e i Paesi Bassi (+27,6%).
 
Le vendite piemontesi dirette ai Paesi extra-Ue 27 hanno mostrato, nel corso del 2022, un trend lievemente inferiore rispetto a quello medio complessivo, registrando un aumento del 15,7% rispetto all’anno precedente.
 
Su questo risultato hanno influito pesantemente le dinamiche evidenziate verso il mercato statunitense (+18,3%), quello britannico (+11,3%) e quello svizzero (+19,8%). Intensa anche la crescita verso la Turchia (+41,3%), meno elevata rispetto alla media quella cinese (+7,2%).
 
Il mercato russo (-36,7%) e quello ucraino (-36,4%) registrano entrambi cali molto elevati e incidono solo più rispettivamente lo 0,9% e lo 0,2% sul totale delle esportazioni piemontesi.
 
A livello provinciale il 44,8% dell’export regionale è generato dalle imprese di Torino, seguono quelle cuneesi con il 16,6%, le aziende di Alessandria e Novara con rispettivamente il 11,5% e il 10,8%. Un peso inferiore ai 10 punti percentuali appartiene alle altre realtà provinciali.
 
In termini di dinamica sul 2021 le crescite maggiori contraddistinguono Torino (+27,5%) e Biella (+24,1%), quelle meno intense Cuneo (+7,1%) e Asti (+7,9%).
 
 

c.s.

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