Il tema dello sci e il problema delle scarse precipitazioni sono al centro dell’attenzione della Provincia, che lancia un appello per affrontare insieme il problema. La riflessione di Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, ripresa da alcuni organi di informazione, mette a fuoco un tema che ciclicamente torna alla ribalta a causa di una situazione climatica in evidente evoluzione verso temperature più elevate, anche in inverno.
“È una situazione che va affrontata in modo serio e onesto - dice Silvano Dovetta, consigliere provinciale con delega alla Montagna e presidente dell’Unione Montana Valle Varaita -, e siamo obbligati a ripensare il turismo invernale nelle valli del Cuneese, dove non ha più senso insistere soltanto sul modello di sviluppo basato sulla neve e sugli impianti di risalita”. Da tempo tra Provincia di Cuneo, Unioni Montane e Comuni è aperto un tavolo di confronto su numerose tematiche connesse allo sviluppo turistico ed economico del territorio: la questione “neve” è uno dei nodi più spinosi.
A breve la Provincia convocherà un primo tavolo di lavoro in merito, per avviare un confronto e per valutare la possibilità, su iniziativa dei consiglieri Dovetta e Danna in accordo con il presidente Luca Robaldo, di indire un convegno con tutti gli attori della filiera neve. Saranno coinvolti sia i soggetti pubblici, a partire dalla Regione Piemonte con il suo assessore alla Montagna Fabio Carosso che si è espresso recentemente sul tema, sia quelli privati, direttamente o indirettamente attivi nella filiera.
“Non si tratta di dimenticare il ruolo fondamentale che lo sci da discesa ha avuto e ha per le nostre valli - prosegue Dovetta - ma di valutare le cose in base ai dati che abbiamo a disposizione e al clima di questi anni. Le precipitazioni nevose sono sempre più scarse e sempre più spostate verso la fine dell’inverno: ormai questa è una costante nelle nostre valli e non possiamo fare finta di niente. L’innevamento artificiale ha costi di gestione talmente alti da risultare spesso non alla portata delle tante stazioni sciistiche del territorio. Ma anche quando si riesce ad attivarlo, le temperature elevate lo rendono così effimero da risultare spesso poco sostenibile non solo dal punto di vista meramente economico, ma anche da quello ambientale, al quale pur dobbiamo pensare”.
Già da diversi anni gli enti locali lavorano su forme di turismo a minor impatto ambientale e più compatibili con uno sviluppo sostenibile: le escursioni, con o senza le racchette da neve rappresentano una tipologia di fruizione compatibile con le nostre stagioni invernali; gli itinerari e le manifestazioni cicloturistiche possono interessare la montagna durante la stagione calda, sempre più estesa anche a mesi primaverili o, soprattutto, autunnali.
“Per ora la soluzione è ben lontana dall’essere trovata - conclude Dovetta -, ma dobbiamo ragionare tutti insieme per provare ad individuarla, con quello spirito pratico e concreto che contraddistingue noi cuneesi. Gli strumenti, come progetti europei o finanziamenti di altro genere, ci sono e si possono intercettare per portare alla nostra montagna il riconoscimento che si merita anche nel periodo invernale, pur in assenza di neve”.
“In accordo con in consigliere Dovetta - aggiunge il collega Danna - convocheremo presto un tavolo sul problema degli impianti sciistici con le Unioni Montane, mentre con il presidente Robaldo si sta pensando ad un tavolo di lavoro con tutti soggetti interessati, in primis la Regione Piemonte”.