È rientrata a Torino la missione umanitaria della Regione Piemonte per i bambini ucraini oncologici. Sono nove, e non sei come previsto all'inizio, i bambini prelevati all’aeroporto di Iasi, in Romania, non distante dal confine con la Moldavia. Il volo è partito stamattina alle 9 da Torino alla volta di Iasi, dove i piccoli pazienti sono arrivati attraverso una associazione no profit ucraina, Vita senza Leucemia, in contatto da settimane con lo staff medico piemontese, che li ha accolti subito a bordo prestando loro le prime cure con il supporto di un gruppo della Croce Rossa specializzato in situazioni d’emergenza.
Presenti anche il governatore Alberto Cirio e l’assessore regionale Fabrizio Ricca: “Ora - dice Cirio - il Piemonte si prenderà cura di questi piccoli guerrieri. Grazie di cuore alla Fondazione Lavazza e a Reale Mutua, che ci hanno permesso di far arrivare questo volo con a bordo i bambini ucraini che saranno curati adesso dal nostro ospedale Regina Margherita”. Uno dei bimbi è stato sbarcato in barella, dopo essere stato soccorso a bordo del Boeing 737 per un malore, e trasferito d'urgenza con una ambulanza di soccorso avanzato all’ospedale infantile. “Una situazione di emergenza che ci ricorda che il tempo a disposizione è poco, anche un giorno può fare la differenza e che ci sono ancora tanti bambini da salvare” osserva Ricca.
“Anche per questi bambini, come per gli altri piccoli giunti due settimane fa nel nostro ospedale, comincia un percorso complesso per aiutarli a guarire - spiega la dottoressa Franca Fagioli, direttore dell’Oncologia Pediatrica dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino -. Cinque dei pazienti arrivati a inizio marzo sono stati già dimessi e proseguono le terapie in day hospital, altri due li seguiranno a breve, mentre gli altri continuano in regime di ricovero. Purtroppo il bambino più grave non ce l’ha fatta, la sua malattia era in stato troppo avanzato. Per casi come questi il fattore tempo è fondamentale, le cure devono essere iniziate in modo tempestivo. Ed è il motivo per cui siamo qui”.
La più piccola, Victoria, ha 6 mesi. Il più grande ha compiuto 16 anni e si chiama Dmytro. Oggi, nel giorno dell’equinozio di primavera, possono finalmente tornare a sperare e, soprattutto, a ricevere le cure di cui hanno bisogno. Lontano dalle bombe e dalla guerra.
È la seconda missione umanitaria di questo tipo organizzata dalla Regione Piemonte, a distanza di due settimane da quella che ha portato a Torino altri 13 piccoli pazienti e i loro genitori. Anche questa volta a rendere possibile il viaggio è stata la generosità di due realtà piemontesi, Fondazione Lavazza e Reale Foundation, che insieme si sono fatte carico di tutti i costi necessari. A sostegno della missione anche SAGAT Spa e SAGAT Handling, che hanno nuovamente garantito la piena gratuità di tutte le operazioni aeroportuali.