Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio direttore,
i sottoscritti esponenti dell’associazione politico-culturale “Destra cuneese” desiderano manifestare attraverso il suo giornale la decisa opposizione, anche a nome di molti patrioti, all’intento settario di distruggere la memoria storica e culturale italiana. L’Unione Europea sta promuovendo un “Progetto per ripensare gli immobili “dissonanti”, nati in epoche di valori “controversi”.
Fallito il tentativo settario di qualche anno fa di abbattere gli edifici di epoca fascista o di occultarne lo stile architettonico razionalista, come ha denunciato il quotidiano “Il Giornale” del 27 novembre scorso (articolo di Francesco Giubilei) “ora è l’Unione Europea a riprovarci in un modo più subdolo, ma altrettanto pericoloso. Infatti, a Cesena si svolge il “1° Meeting europeo sul patrimonio ‘dissonante’ in cui verrà annunciato un nuovo progetto europeo nato con l’obiettivo di ‘ripensare gli edifici costruiti in periodi storici difficile, portatori di valori controversi’”.
Hanno già cominciato col richiedere l’abbandono del nome italiano del Comune di Cervinia in Valle d’Aosta. Cuneesi all’erta! È il nostro avvertimento: vogliono “cancellare gli edifici dissonanti” secondo l’intento progressista della “cancel culture”.
Continuando così chiederanno di abbattere o modificare edifici di epoca fascista che sono dal dopoguerra sedi di numerosi siti istituzionali, edifici che non hanno funzioni “dissonanti” rispetto alla vita democratica di oggi. Per fare esempi fra i più evidenti: a Cuneo la Casa della madre e del fanciullo, l’Istituto provinciale Infanzia e la Casa della GIL in corso IV Novembre, nonché il Palazzo dei Licei in corso Giolitti, la Camera di Commercio in via Emanuele Filiberto, la Casa del Fascio (cinema Monviso) in via XX Settembre. Ad Alba il Convitto Civico in Via gen. Govone, la Palestra del Littorio (cortile della Maddalena) in via Maestra; a Fossano la Casa del Fascio in piazza Divisione Alpina Cuneense; a Savigliano la Casa dei Sindacati in Piazza Galateri; a Bra l’Istituto Tecnico Commerciale; a Ceva le Scuole elementari; eccetera eccetera.
Ci impegniamo in politica perché si cambino finalmente le cose in Italia e si cambi presto questo tipo di Europa.
Ringraziamo per la pubblicazione, cordiali saluti
Paolo Chiarenza (Busca), Guido Giordana (sindaco di Valdieri), Luca Ferracciolo, Maurizio Occelli, Rosalia Grillante, Paolo Barabesi, Mario Franchino