Ci sarà uno spazio in consiglio comunale per fare il punto sulla questione nuovo ospedale di Cuneo. Tra il ricorso al Tar pendente contro la bocciatura del partenariato e la gara per la progettazione da assegnare, resta grande la confusione sotto il cielo. Tranne che per un punto: il direttore generale dell’Aso Livio Tranchida resta al suo posto, al contrario di quanto si era mormorato.
“Una fake news, possiamo dedurre che sia stata un’operazione per distrarre l’opinione pubblica dal problema vero del PPP” sostiene Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia. La sindaca Patrizia Manassero, rispondendo alla sua interpellanza, rende noto che proprio con Tranchida si è discusso dell’opportunità di fare il punto sullo stato dell’arte: dopo le feste, quando il bando di gara sarà stato pubblicato. Sempre che il ricorso al Tar della Inc, ovvero i privati che avrebbero dovuto costruire in partenariato l’ospedale, non blocchi tutto. L’eventualità è adombrata dallo stesso Bongiovanni: “Nessun iter potrà avere inizio fino al pronunciamento del Tar. La nostra amministrazione continua a mantenere verso la Regione il solito immobilismo registrato all’inizio della vicenda”. La richiesta di accesso agli atti per conoscere le motivazioni del rigetto del PPP non ha soddisfatto il consigliere, che ora si rivolge alla sindaca: “Deve fare in modo che i cittadini siano informati: noi ci abbiamo provato e non ci siamo riusciti”.
“Noi non abbiamo subito, ma collaborato a provocare la situazione” dice Beppe Lauria (Indipendenza!), contestando l’operato della commissione speciale che decise la collocazione della futura sede unica al Carle. Per Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) non c’è pericolo per quanto riguarda il ricorso al Tar, ma va rivista la decisione sulla sede: “Occorre partire dall’ospedale centrale: a Confreria non si farà mai, sono sette anni che andate a sbattere contro il muro. A quest’ora si poteva ampliare in maniera tale da rispondere a tutte le esigenze”. Anche Giancarlo Boselli (Indipendenti), da cui arriva la richiesta di un consiglio comunale aperto, “è impossibile non fare i conti con la realtà: sono passati anni e siamo al punto zero. Di fronte alla città dobbiamo dire che non tutti in quest’aula abbiamo le stesse responsabilità: il sindaco ha la responsabilità principale”.
La diretta interessata però non ci sta: “È Natale ma non ho nessuna voglia di essere buona e sono anche stufa di parole: la polemica politica ci sta, ma quando si confondono i ruoli non va più bene”. A ciascuno il suo, reclama Manassero, ricordando che la responsabilità è tutta in capo alla Regione. Anche per quanto riguarda il famoso ricorso al Tar: “Non è una giustificazione politica, è che i documenti erano depositati in Regione: è chiaro che ci sarebbe piaciuto essere là a guardarli, ma erano e sono stati lavorati là, fino a che abbiamo appreso dallo Spiffero che erano stati respinti”.
Il ricorso al Tar, aggiunge, “preoccupa tutti, ma è il Tar che dirà se il comportamento dell’ospedale ha comportato un ritardo tale da pregiudicare il progetto. Politicamente resta il tema di volere un nuovo ospedale per la città di Cuneo”. Ergo, nessun ripensamento sulla sede.