Altro che aumento delle temperature. A dispetto delle condizioni climatiche all’esterno, in Consiglio comunale a Cuneo il barometro segna burrasca. Il lampo arriva pochi minuti prima delle otto, seguito da un tuono: “Il confronto odierno dei gruppi della coalizione sul tema Fondazione CRC ha generato una situazione che necessita di un’urgente verifica di maggioranza” scrive in una nota il gruppo Centro per Cuneo. Che aggiunge: “Per evitare ulteriori incomprensioni, attendiamo la convocazione del Coordinamento di maggioranza e abbandoniamo i lavori di questo Consiglio comunale”.
Questo è ciò che filtra su un confronto che si può solo immaginare sia stato accesissimo. Il tema è politico e forse non riguarda solo le nomine nel consiglio di amministrazione della Fondazione, cioè la questione che ha agitato nelle ultime settimane i rapporti tra la sindaca e il gruppo centrista, portandoli al punto di rottura. A stretto giro arrivano le prese di posizione: “È una vergogna” sbotta il capogruppo degli Indipendenti Giancarlo Boselli, dopo aver letto la nota. “Siamo in presenza dell’apertura di una crisi politica, voi dovete prenderne atto” aggiunge rivolto ai banchi, semivuoti, del centrosinistra: “È grave che si apra in questo modo la crisi, senza neanche il coraggio di farlo davanti a tutto il Consiglio”.
Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni deplora i “termini sprezzanti verso l’opposizione ma anche verso gli alleati di maggioranza”. “Siamo in imbarazzo anche noi” rincara Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), accusando gli “aventiniani” del centro di avere abbandonato i lavori, in realtà, per partecipare a un concomitante evento elettorale. “Noi siamo ancora più indignati di te” risponde Mavy Civallero (SiAmo Cuneo) dal centrodestra, sparando a palle incatenate sul Centro: “Questa gente sta solo cercando il cadreghino e spero che nessuno glielo dia”.
La solidarietà alla sindaca arriva da dove meno si potrebbe aspettarsela, nelle parole di Beppe Lauria: “Mi sento umanamente vicino alla sindaca, credo che una cosa così non sia mai successa e credo che, per come ha onorato il suo accordo, non se lo meritasse”. Quello che è accaduto, aggiunge l’esponente di Indipendenza!, “evidenzia in maniera plastica il ricatto: uso il termine ricatto, che è qualcosa di diverso da un atto politico. Potrà decidere di sottostare o di non farlo, in questo frangente o lei dimostra di avere gli attributi o verrà ricordata come il sindaco che ha subito il ricatto per tutto il suo mandato”.
Alla fine il presidente del Consiglio Marco Vernetti prende atto dell’irreparabile e sospende la seduta. Più della prossima conferenza capigruppo, ora bisognerà attendere l’esito di altre consultazioni.