È stata depositata nella mattinata di oggi, giovedì 15 ottobre, una petizione contro il
progetto dell'edificio che sorgerà al posto dell’ex Policlinico di corso Dante. Alcuni cittadini del quartiere, costituitisi in Comitato, hanno voluto manifestare le loro perplessità sull’opera, che che si preannuncia di notevoli dimensioni ed intorno alla quale sono insorte particolari preoccupazioni: “
È assolutamente necessario ricucire il tessuto architettonico in una zona soggetta ad abbandono per circa un quarantennio - scrivono i residenti in una nota -,
ma non sembra chiaro quali saranno i reali benefici per la comunità locale: se sia previsto verde pubblico, quali soldi verranno messi a disposizione dal Comune per ridare lustro alle zone limitrofe sottoposte a sommo degrado urbanistico, se verranno adeguatamente rispettate le esigenze di luci ed aria e le distanze tra gli edifici circostanti”.
Altre perplessità riguardano il progetto architettonico presentato in rendering dal Comune: “A fronte di un divieto assoluto nel quartiere Cuneo Centro di effettuare qualsivoglia opera che modifichi il tessuto architettonico (quale ad esempio la sopraelevazione o la costruzione di terrazze a tasca) moltissimo in questo nuovo edificio viene permesso, lasciando il sospetto di un’applicazione “a corrente alternata” dei vincoli architettonici e paesaggistici, in relazione a valutazioni discrezionali che restano incomprensibili alla collettività. Il metodo “due pesi e due misure” sembra farla da padrone perché se da una parte l’Amministrazione sostiene che non ci sia un tessuto architettonico uniforme in Corso Dante, allora non si capisce perché, in considerazione di questa palese difformità preesistente, le stesse modifiche per edifici limitrofi debbano ritenersi invece illecite. Altro dubbio riguarda il rispetto delle distanze tra edifici, che nel caso di sopraelevazione determinerà criticità relative alle mura esterne ed alle acque reflue dell’esistente".
“Se è vero - continuano i firmatari - che il quartiere “Cuneo Centro” è qualificato come Centro Storico, con obbligo di misure molto limitanti e restrittive per alcuni edifici che vengono imposte dalla Commissione paesaggio, in questa nuova opera sorprendentemente pare non vi sia alcun limite o vincolo, pur essendo adiacente ad altri edifici che sono stati, nel recente passato, fortemente penalizzati”.
“Alle richieste dei cittadini, presentate anche nel corso dell’approvazione della variante Comunale, l’Amministrazione, sinora, si è mostrata sorda ed indifferente, dimostrando solo ed esclusivamente interesse alla realizzazione dell’opera - prosegue la nota -, qualunque essa sia, piuttosto che all’impatto architettonico e paesaggistico prodotto dalla realizzazione in concreto della stessa, nel quartiere. In questa fase delicata di approvazione del progetto auspichiamo un netto cambiamento di rotta ed un ascolto fattivo ed empatico delle istanze che provengono dal basso, che comportino alcune modifiche in senso sostanziale dei progetti e dei programmi dell’Amministrazione Comunale”.
“Non tutte le petizioni, difatti sono “contro” o sono volte a frapporre ostacoli - concludono i residenti -, ma servono ad aiutare ad interpretare il sentire della comunità e ad assumere scelte condivise che portino a unire e non a dividere i cittadini, puntando a tutelare l’interesse pubblico, inteso quale 'contemperamento di interessi comuni', nel rispetto della dignità di ciascun cittadino, senza alcuna distinzione tra sesso, razza, religione, ricchezza e povertà”. La petizione depositata in Comune ha raccolto oltre un centinaio di firme.