CUNEO - Cuneo, gli interrogativi dell'associazione "Di Piazza in Piazza" sul parcheggio sotterraneo in piazza Europa

Il sodalizio riassume i passaggi che hanno portato all'attuale progetto e tira per la giacca l'amministrazione comunale: "Attendiamo risposte"

Redazione 15/04/2021 08:24

Riceviamo e pubblichiamo dall'associazione "Di piazza in piazza".
 
Il 5 di aprile scorso l’associazione “Di piazza in piazza” ha scritto al Segretario comunale di Cuneo dottor Corrado Parola, garante della correttezza e trasparenza degli atti amministrativi comunali, per avere chiarimenti relativamente all’ennesima puntata della soap opera “buco sotto piazza Europa”.
 
Per chi avesse perso il filo della vicenda o avesse mancato qualche puntata, proviamo a ricostruirla, sperando di non entrare in confusione vista la complessità della storia.
 
- 2016: il parcheggio sotterraneo in piazza Europa viene inserito nella partecipazione al bando periferie, allo scopo riciclando e inviando a Roma un vecchio progetto, arenato nei cassetti comunali dal 2004 a seguito di una sentenza del T.A.R. L’azzardo di dichiarare piazza Europa periferia degradata riesce e il piano viene accolto.
- Così, il progetto di piazza Europa, inviato a Roma, rimane tale fino al 2017-18 quando viene rifatto dallo studio Tautemi e soci, al costo di 86.900 euro. Questa nuova versione prevede un progetto dal costo presunto di € 8.800.000 (finanziato per € 3.300.000 con i fondi pubblici del piano Periferie e per € 5.500.000 con capitali privati) che diviene oggetto del bando di individuazione dell’impresa per la realizzazione, per la vendita dei box e per la gestione dei parcheggi sotterranei.
- Il bando va a vuoto nel luglio 2019: nessun privato vuole imbarcarsi in un’impresa con costi e rischi di realizzazione così alti da rendere proibitive le condizioni richieste per l’assicurazione dell’opera ed in presenza di una sentenza del Tar che rileva ed invita a sanare le ambiguità del piano regolatore nella zona dell’intervento. L’Amministrazione comunale ci ha provato, ma non è andata bene.
- Alla fine del 2020 l’opera si risveglia dal sonno con il terzo progetto, che chiameremo Damilano-Massimino, semi regalato (15.000 euro). Questa volta l’Amministrazione Comunale non vuole rischiare un altro bando a vuoto, così opera cambiamenti sostanziali decidendo di sostituirsi al privato, che ha snobbato l’intervento. Conseguentemente si farà carico dei 5.500.000 euro, già a carico dei privati, accendendo nuovi mutui ed alienando patrimonio comunale; per i mancanti 3.300.000 euro si conterà ancora sui finanziamenti del Piano Periferie. Su questa base, si procede quindi a pubblicare un nuovo bando (500.000,00 euro circa) per la progettazione definitiva ed esecutiva del terzo progetto del parcheggio sotterraneo, partendo dall’idea Damilano -Massimino.
 
Così l’Amministrazione ci riprova.
 
Abbiamo seguito con attenzione e grandi aspettative il consiglio comunale di dicembre 2020 attendendo dagli amministratori risposte a tre fondamentali interrogativi sollevati da questo terzo progetto:
 
Siete certi che i 3.300.000 euro statali arriveranno visto che nel progetto incluso nel Piano Periferie era previsto l’intervento finanziario del privato e non del Comune? È corretto aprire un bando quando non si ha alcuna certezza circa gli ipotetici introiti derivanti dalla vendita di beni facenti parte del patrimonio comunale? Per quale motivo non si è preliminarmente provveduto, come evidenziato e richiesto dal T.A.R., a sanare le ambiguità del Piano Regolatore che sussistono sull’area dell’intervento in Piazza Europa?
 
Abbiamo atteso le risposte, ma nel Consiglio comunale di dicembre non ci sono state. Le abbiamo attese a marzo quando il gruppo di “Cuneo per i beni comuni” le ha ripetute in un’interpellanza in Consiglio comunale, ma non sono arrivate. Il 5 aprile abbiamo rivolte per iscritto al Segretario comunale sperando di
avere più fortuna. Attendiamo risposte sollecite, perché non sono domande difficili, richiedono un semplice si o no, ma sono fondamentali perché quel progetto rischia di costare veramente troppo a tutti noi.

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