La consigliera regionale Giulia Marro, nel corso della seduta di ieri del Consiglio Regionale, è intervenuta in merito all'ordine del giorno proposto dal consigliere Sacchetto rispetto alla candidatura di Cuneo come "Capitale italiana del Libro 2025". Di seguito il suo intervento.
Cuneo non è semplicemente "l'unica città piemontese candidata tra le 20 in gara”, come riportato nell'ODG, ma ha una storia eccezionale che è stata condensata nel dossier di 89 pagine inviato al Ministero della Cultura. In questo dossier, dal titolo “Cuneo è un libro aperto”, si rende evidente che la Città ha posto il libro e la lettura al centro della sua strategia culturale e di sviluppo urbano, avviando significativi progetti in tal senso.
Un esempio lampante è la nuova biblioteca in fase di costruzione presso il prestigioso Palazzo Santa Croce, destinata a diventare un punto di riferimento per la cultura cittadina. Ma anche il progetto “Nati per Leggere” e la realizzazione di una biblioteca 0-18, spaziosa, moderna e accogliente, sono testimoni della volontà di promuovere la lettura fin dalla tenera età.
Le 25 edizioni del Festival Letterario “Scrittorincittà”, hanno accompagnato e sostenuto la crescita di Cuneo, contribuendo in modo significativo alla diffusione della lettura tra i suoi abitanti, e che soprattutto negli ultimi anni ha saputo uscire dai palazzi e incontrare la cittadinanza rendendo il festival diffuso sul territorio. Inoltre, il riconoscimento del Premio Nazionale Nati per Leggere nel 2011 e del Premio Andersen per la promozione della lettura nel 2012 hanno ulteriormente confermato l’efficacia di queste iniziative. Dal 2017, Cuneo è anche orgogliosamente inclusa nell’elenco "Città che Legge” del Centro per il Libro e la Lettura, e ospita il premio Città di Cuneo per il primo romanzo che ha finalità di far conoscere le scrittrici e gli scrittori che esordiscono nella narrativa italiana, con una visione transfrontaliera con Chambery.
Infine, proprio ieri è stata inaugurata una Biblioteca di quartiere a San Paolo, un segnale della volontà di potenziare l’accesso alla lettura nelle aree più periferiche.
Come dice Toni Morrison: "Leggere è un atto di liberazione, che ci permette di scoprire noi stessi e il mondo intorno a noi". Avere un libro in mano, piuttosto che un cellulare, soprattutto da giovani, è a mio avviso la via maestra per accendere l’immaginazione e la fantasia che ci portano a costruire mondi diversi, dove tutte e tutti hanno cittadinanza.