È stato presentato al Centro Incontri della Provincia il nuovo Piano Strategico Cuneo 2030, documento promosso da Provincia di Cuneo, Camera di Commercio di Cuneo e Fondazione Crc, insieme agli enti che partecipano alla cabina di regia istituzionale.
L’idea del piano strategico, realizzata nel 2020, aveva preso avvio l’anno precedente da un’iniziativa della Provincia, da cui è scaturita la cabina di regia permanente. “In questi anni - ricorda Elena Bottasso, responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerche di Fondazione Crc - ci si è concentrati sull’attività di supporto e servizio ai progetti Pnrr. Nel 2023 la cabina di regia ha ribadito la volontà di lavorare insieme ma anche la necessità di rivedere il piano del 2020, alla luce delle profonde trasformazioni che nel frattempo erano intervenute”. Il piano aggiornato si arricchisce in particolare di un capitolo sugli scenari fino al 2030, elaborato da Prometeia in collaborazione con la Camera di Commercio.
Un dato illuminante, su tutti, è quello demografico: “Nel 2030 - osserva Bottasso - si stima che, a fronte di una costanza della popolazione generale in provincia, gli over 65 saranno diventati il doppio rispetto ai minori di 14 anni, con tutte le ricadute del caso. In termini assoluti questo significa 13mila anziani in più, a fronte di un calo di 7000 giovani e altrettanti adulti in età attiva”. I vari indicatori del piano “danno conto della solidità del territorio ma anche dell’importanza di focalizzarsi sulle criticità”: su tutte il cambiamento climatico e l’aumento delle diseguaglianze, registrato anche in un territorio che mantiene una qualità della vita elevata. Da parte dei vari enti emerge la preoccupazione rispetto al permanere dell’isolamento e allo spopolamento delle terre alte, insieme a una crescente consapevolezza dei problemi climatici (la gestione dell’acqua, il rischio idrogeologico, l’aumento delle temperature) e a un richiamo trasversale al “capitale umano” e quindi all’attrattività in termini lavorativi della provincia.
Il nuovo Piano Strategico, scaricabile dal sito
www.fondazionecrc.it, è frutto di un percorso partecipato di ascolto, analisi e individuazione delle priorità, che ha coinvolto oltre 150 soggetti provinciali: gli enti che compongono la cabina di regia istituzionale - oltre ai già citati Provincia di Cuneo, Camera di Commercio e Fondazione Crc ci sono gli atenei piemontesi con sede sul territorio provinciale (UniTo, PoliTo, UniSg), la rete degli enti gestori dei servizi socioassistenziali, il Polo di Innovazione Agrifood e le due Aziende Turistiche Locali. Poi il tavolo istituito ad hoc nel 2023 dai nove comuni maggiori di 10 mila abitanti, i principali soggetti rappresentativi degli enti istituzionali, economici, sociali, culturali, formativi del territorio provinciale che hanno partecipato ai momenti di confronto.
Il percorso di revisione del piano originale ha previsto, a giugno 2023, quattro tavoli di ascolto - dedicati agli ambiti Competitività, Territorio, Welfare e Competenze - ai quali hanno partecipato oltre 130 rappresentanti di enti provinciali. I contenuti raccolti in questi incontri sono stati integrati grazie al confronto con il tavolo dei comuni maggiori della provincia di Cuneo, alle segnalazioni del comitato tecnico a supporto della cabina di regia istituzionale e ai documenti di programmazione strategica e di medio lungo periodo prodotti da singoli attori provinciali. Si è arrivati così a declinare in chiave aggiornata gli assi strategici della programmazione europea dei fondi strutturali, che sono stati organizzati nelle “5C” della provincia di Cuneo: competitività e innovazione, per una provincia più intelligente; cura del territorio e sviluppo ambientale, per una provincia più verde; connessione delle infrastrutture fisiche e digitali, per una provincia più connessa; comunità coese e innovazione sociale, per una provincia più sociale; creatività e cultura del buon vivere, per una provincia più vicina ai cittadini.
In cima alle priorità alcuni assi di intervento trasversali: rafforzamento delle infrastrutture connettive del territorio, sia in termini infrastrutturali e digitali, sia di servizi di trasporto; lo sviluppo di servizi di area vasta ritenuti essenziali, quali quelli sociali e sanitari, dell’acqua e dei rifiuti, ma anche di attrattività del territorio, come quelli culturali e turistici; l’investimento sul sistema formativo e universitario, collegato da un lato con le azioni di orientamento e valorizzazione dei talenti e dall’altro con lo sviluppo delle capacità di trasferimento tecnologico e innovazione. Già nelle scorse settimane è iniziata una prima fase del percorso di messa a terra del Piano Strategico, con l’approvazione formale del documento da parte degli enti che compongono la cabina di regia istituzionale e i comuni più grandi della provincia di Cuneo. Nei prossimi mesi verrà discussa una roadmap per ciascun ambito di intervento delle 5C, con l’attivazione di tavoli di lavoro funzionali a stimolare la programmazione e progettazione innovativa, anche per l’attrazione di risorse, e un piano di valutazione delle attività in corso.
“Il nuovo Piano strategico della provincia di Cuneo al 2030 è uno spartiacque” ha commentato il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo, evidenziando il lavoro “fatto sulla terza realtà provinciale più grande d’Italia, con 247 comuni di cui solo nove sono sopra i 10mila abitanti”: “Gli enti pubblici di questo Paese non devono essere meri erogatori di servizi. Ma costruttori di futuro. Per questo fondamentale è che questo Piano, destinato a orientare il Cuneese nei prossimi anni, possa diventare una bussola per rispondere alle grandi sfide che attendono il nostro tempo”. “Pur confermando la struttura originaria, il piano offre nuove, importanti integrazioni che ci aiuteranno a interpretare meglio la situazione attuale e a fornire soluzioni ai problemi che le istituzioni saranno chiamate ad affrontare in futuro” afferma Mauro Gola, presidente della Camera di commercio di Cuneo. Per Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC, il percorso in condivisione con il territorio e il piano rinnovato rappresentano il cambiamento di pelle che la Fondazione ha realizzato nel recente passato: “Eravamo il ‘bancomat’ della provincia di Cuneo, oggi siamo agente di sviluppo del territorio”, come dimostra “il lavoro portato avanti in questi mesi con oltre 150 enti, grazie al nostro centro studi”.