Il Movimento Cinque Stelle di Cuneo torna a interrogare l’Amministrazione comunale sulla manutenzione del viadotto Sarti.
Ad essere in discussione è la sicurezza del ponte, una delle vie di accesso alla città più trafficate, a causa dell’azione di erosione praticata dal fiume Stura sui piloni che lo reggono. Non è la prima volta che gruppo di Manuele Isoardi interviene sull’argomento con un’interrogazione, ma dopo gli ennesimi crolli di ponti (vedi colle di Tenda e val Tanaro), il tema torna di stretta attualità, nonostante siano ben otto anni che si parla dei lavori di consolidamento sotto il viadotto che collega l’altipiano all’Oltrestura.
A indicare per primo la necessità dei lavori, nel 2011 non fu un consigliere comunale di minoranza, ma l’ente responsabile: l’Anas. A meno di quattro anni dalla cerimonia di inaugurazione del viadotto era già stato studiato un progetto di consolidamento delle fondazioni di due piloni, lo si apprese da una missiva inviata dall'ente al Comune di Cuneo l'11 maggio del medesimo anno.
Passarono quasi due anni e, una volta ottenuti i pareri dell'AIPO, della Commissione locale del paesaggio e della Soprintendenza e dell'Ente parco, Anas accelerò: “Stante la particolare natura delle opere, ossia di presidio e difesa delle fondazioni e delle sponde dall'azione erosiva del torrente Stura – scriveva il responsabile del procedimento, Marco Mancina, in una lettera inviata all'Amministrazione Comunale di Cuneo e, in copia, alla Regione Piemonte il 15 febbraio 2013 -, si chiede alla Direzione OO.PP di voler rilasciare il proprio parere nel più breve tempo possibile e all'Amministrazione comunale di voler rilasciare il permesso di costruire con ogni possibile cortese sollecitudine, al fine di poter avviare la realizzazione delle opere e bloccare l'azione erosiva tutt'ora in atto”. Parole forti, che convinsero il Comune di Cuneo a concedere il permesso di costruire a stretto giro di posta. Già il 25 febbraio, a distanza di soli dieci giorni, palazzo Civico emise il documento.
Nonostante la solerzia dell’amministrazione comunale i lavori di consolidamento richiesti con tanta fretta nel 2013, non sono ancora cominciati. Tante le richieste ripetutesi nel tempo, ma Anas non ha mai dato spiegazioni chiare sul motivo del ripensamento. Intanto opere analoghe sono state effettuate sul viadotto della Pace, il 'gemello' in direzione Boves. Solo nel settembre del 2018, secondo alcuni spinto dal trasporto emozionale provocato della tragedia del ponte Morandi, il Consiglio comunale di Cuneo approvò un Ordine del Giorno (presentato dal M5S) che impegnò l'Amministrazione a sollecitare risposte dall’Ente Strade, poi riapprovato nel dicembre dell’anno scorso dopo il crollo di un viadotto lungo l’A6.
Ora parrebbe che l’Anas avrebbe predisposto un nuovo progetto, che necessiterà di pareri e permessi, e Silvia Cina e Manuele Isoardi tornano a interrogare l’amministrazione. “I fenomeni meteorici di forte intensità e durata sembrano essere sempre più frequenti e violenti per cui sembra saggio non indugiare ad eseguire i lavori di consolidamento prima che si verifichino dei danni”, avverte la Cina domandando una relazione sul fenomeno erosivo e chiedendo conto dei sopralluoghi effettuati da Anas nei giorni scorsi. Le risposte arriveranno nel prossimo Consiglio Comunale, in programma il prossimo lunedì 26 ottobre.