Era stato promesso due settimane fa, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Cuneo, e si è in effetti tenuto in questi giorni l’incontro tra la sindaca Patrizia Manassero e i dipendenti della cooperativa Ping - Pensare in Granda.
La cooperativa, amministrata in passato anche dall’ex assessore e attuale consigliere Pd Domenico Giraudo,
è oggi commissariata e a rischio di sfratto. Per richiamare l’attenzione su questa difficile situazione, tre dipendenti disabili della coop avevano inscenato una protesta nella sala consiliare del municipio. In quell’occasione era stato distribuito un volantino nel quale si paventava il rischio imminente di chiusura: si parlava tra l’altro di
“gravi irregolarità realizzate dai consigli di amministrazione che si sono succeduti” sulle quali sarebbe in corso la verifica del commissario inviato dal Mise, Andrea D’Isanto.
L’incontro con la sindaca sembra aver restituito qualche speranza ai lavoratori: “Con molto piacere comunichiamo che la sindaca Patrizia Manassero è venuta a trovarci in Ping, dando ascolto alle nostre paure e perplessità e promettendo massimo impegno da parte del Comune per cercare di risolvere il nostro problema. Siamo convinti che sia possibile non chiudere questa realtà” fanno sapere Elena Serrao, Luca Pignatta e Franco Scaglione, i promotori dell’iniziativa di due settimane fa.
“Noi lavoratori - aggiungono - vediamo la possibilità di continuare a portare avanti l’attività visto che stiamo lavorando molto, quasi a pieno regime; dunque confidiamo di non perdere il lavoro anche grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale”.
Da parte loro arriva dunque un ringraziamento diretto alla sindaca ma anche ai consiglieri che hanno preso a cuore la difficile situazione, gli imprenditori e i professionisti che hanno scelto Ping come sede stabile del loro lavoro, i numerosi amministratori condominiali che utilizzano le strutture “e quanti altri ogni giorno vengono da noi per il coworking, per usufruire delle sale riunioni e dei servizi che forniamo”. “Veniteci a trovare” è l’appello lanciato dai dipendenti.