CUNEO - Cuneo, il sottopasso del Movicentro è ancora un bivacco per i senzatetto

In Consiglio comunale la Lega torna alla carica sul degrado della stazione. L’assessore Manassero: ‘Creati venti ricoveri in un anno, ma l’emergenza continua’

a.c. 25/06/2019 18:30


Le stazioni ferroviarie sono spesso la spia del disagio sociale e delle sacche di marginalità nei territori, e da qualche anno a questa parte anche a Cuneo se ne fa quotidiana esperienza camminando tra piazzale della Libertà e corso Monviso. La crisi morde ancora e le istituzioni locali, al pari delle associazioni di volontariato, faticano a offrire risposte che concilino solidarietà e contrasto al degrado.

Il sottopasso del Movicentro, in particolare, paga l’assenza di risposte definitive a questi bisogni. Un’interpellanza presentata da Laura Peano della Lega nel Consiglio comunale di ieri ha ricordato i vari interventi di sgombero succedutisi nell’area a dicembre 2017 e poi di nuovo ad aprile, giugno e dicembre dello scorso anno. Interventi che “hanno però portato a risultati di breve durata perché gli spazi continuano a essere occupati come dormitori di persone senza fissa dimora”.

Sul fronte della sicurezza, l’assessore alla Polizia Municipale Paola Olivero replica citando i controlli delle forze dell’ordine effettuati in questi giorni e ricordando che il sottopasso è presidiato dalle telecamere. Una circostanza che secondo Peano, critica sull’assenza di provvedimenti antibivacco da parte del Comune, non basta a restituire un senso di sicurezza a chi cammina in quella zona.

La consigliera leghista ha ricordato inoltre, citando i numeri riportati dal quotidiano ‘La Verità’ nell’edizione del 12 novembre 2018, che Cuneo sarebbe la seconda provincia dopo Grosseto per soldi incassati nella gestione dell’emergenza immigrazione, con 4 milioni e 31mila euro. Soldi che però, precisa l’assessore Patrizia Manassero, sono assegnati dal ministero al progetto ex SPRAR in tutto il territorio della Granda e riservati solo a chi abbia già ottenuto un titolo di permanenza.

Non è il caso dei senzatetto, quasi sempre diversi di anno in anno, che con la chiusura dei dormitori invernali e l’arrivo della bella stagione tornano a occupare il Movicentro: controlli e monitoraggi ci sono, assicura la responsabile delle Politiche Sociali del Comune, così come gli interventi di pulizia nell’area.

Il fatto è che gli arrivi dipendono anche da quel che succede negli altri territori, ad esempio nel Saluzzese con l’inizio della stagione di raccolta della frutta o nel Saviglianese dove di recente sono stati chiusi alcuni dormitori: “Molti sono lavoratori della frutta che hanno contratti nei comuni attorno a Cuneo e trovano in quella zona anche un punto di ritrovo, oltre a un ricovero” spiega Manassero.

A questo riguardo, aggiunge l’assessore, il Comune non è inattivo: “Solo dallo scorso anno abbiamo aumentato l’ospitalità di almeno una ventina di posti, ma purtroppo in questo ambito sono tanti quelli che se ne vanno quanti quelli che arrivano. Continuiamo con il volontariato e le realtà del territorio a cercare posti dove inserire i senzatetto”.

È stato avviato a questo scopo un progetto assieme alle cooperative, alla Caritas e alle parrocchie per fornire alloggi in città a una quindicina di persone. Da pochi giorni, inoltre, la casa di ricovero temporaneo realizzata in memoria di don Aldo Benevelli sta ospitando alcuni senza fissa dimora e dodici lavoratori della frutta che negli anni scorsi dormivano al Movicentro. Altri sono stati accolti nelle case dell’Orizzonte Speranza e nei dormitori della Caritas: “È in corso di approvazione in questi giorni anche la nuova convenzione con la Croce Rossa Italiana - conclude la vicesindaco - che ha offerto un periodo più lungo di apertura per il dormitorio invernale”.

I risultati si apprezzeranno, forse, nel prossimo futuro. L’oggi ci ricorda invece che perfino nell’’isola felice’ chiamata Cuneo c’è chi non ha troppe motivazioni per essere felice.

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