Con l’approvazione della legge del 30 marzo 2004 sulla ‘Giornata del Ricordo’ l’Italia ha ‘istituzionalizzato’ la storia degli eccidi delle foibe e dell’esodo adriatico fra il 1943 e il 1947, una vicenda per lungo tempo sottaciuta nel dibattito pubblico e nella stessa storiografia ufficiale.
I numeri parlano di circa 11mila italiani uccisi dai comunisti jugoslavi di Tito tra l’8 settembre e l’immediato dopoguerra. A questi si aggiungono un numero di esuli compreso fra le 250mila e le 350mila persone, che lasciarono le loro case in Istria, a Fiume e in molte città e centri minori della Dalmazia, riparando in Italia.
In questi tre lustri si sono susseguite le iniziative per ricordare quella che Raoul Pupo, uno dei primi storici a restituire dignità accademica all’argomento, ha definito la tragedia dell’italianità adriatica. Una repressione che oltre a colpire i vertici del fascismo locale si abbatté in modo indiscriminato su cittadini italiani privi di legami con il regime o addirittura antifascisti, come gli esponenti dell’autonomismo fiumano.
Tra le amministrazioni, sia di centrodestra che di centrosinistra, che in provincia di Cuneo hanno intitolato vie e piazze alle vittime degli eccidi sul confine orientale si annoverano quelle di Borgo San Dalmazzo, Bra, Ceva e Savigliano. Ora il consigliere comunale Massimo Garnero, eletto con Forza Italia e oggi iscritto al gruppo misto di minoranza, chiede che anche il Comune di Cuneo provveda a un’intitolazione.
Con un’interpellanza che verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio comunale, Garnero chiede che la giunta si impegni entro il prossimo 10 febbraio, ricorrenza del ‘Giorno del Ricordo’, a “intitolare una strada o una piazza o un edificio o una sala della città ai ‘Martiri delle Foibe’”.
Del tema si è già discusso più volte negli anni passati: Beppe Lauria, in particolare, ha richiamato l’attenzione della Commissione Toponomastica e Famedio sulla questione con vari interventi e presentato diverse interpellanze in Consiglio, le ultime delle quali sono state discusse a febbraio 2016 e marzo 2018.
La precedente giunta Valmaggia, sollecitata dallo storico esponente della destra cuneese, aveva risposto per bocca del sindaco di ritenere superflua un’intitolazione poiché in città esiste già una piazza Martiri delle libertà. Lunedì prossimo toccherà all’attuale amministrazione esprimersi a riguardo.