Alla fine della serata, dopo la turbolenta discussione sul
nuovo ospedale di Cuneo, la maggioranza si ritroverà con ben altre gatte da pelare. Ma già nel pomeriggio ad agitare le acque del Consiglio comunale aveva contribuito il mancato confronto sulla questione delle scuole paritarie in città.
Un dibattito che non c’è stato perché gli otto consiglieri di centrosinistra che avevano presentato l’ordine del giorno dal titolo inequivocabile di
“Solidarietà con le Scuole paritarie e con il personale docente ed ausiliario” hanno deciso di ritirarlo. A spiegare le motivazioni della scelta è stata la consigliera
Tiziana Revelli di Cuneo Solidale Democratica che aveva sottoscritto l’odg insieme al compagno di gruppo Marco Vernetti:
“Con i colleghi si è deciso per il ritiro alla luce degli sviluppi normativi del decreto ‘Rilancio’. Sembra che in qualche maniera le richieste di supporto - anche per quanto riguarda le rette non pagate - siano state in buona parte accolte, sia per le primarie che per le secondarie”.
Sul territorio del Comune di Cuneo, facevano notare i proponenti dell’ordine del giorno, vi sono almeno otto scuole paritarie che insieme alle altre della provincia “lavorano egregiamente nel settore dell’educazione e della formazione dei bambini della prima infanzia e della scuola primaria ed occupano centinaia di lavoratori attualmente in cassa integrazione”.
Anche queste però rischiano di rimanere colpite dalla carenza di stanziamenti ipotizzati dal governo a favore dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia non statali: nel documento sottoscritto dai due consiglieri di Cuneo Solidale Democratica, da Maria Laura Risso di Centro per Cuneo e da cinque dei sette rappresentanti del Pd (Carla Santina Isoardi, Carlo Garavagno, Gianfranco Demichelis, Sara Tomatis e Antonino Pittari) si riportava la stima di 65 milioni complessivi. Alla fine per le scuole paritarie si sono aggiunti un incremento di 15 milioni dal Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione e un ulteriore stanziamento di 70 milioni “a titolo di sostegno economico - si legge all’articolo 233 del decreto - in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni comunque denominate, da parte dei fruitori fino ai sedici anni”.
Tutto a posto, quindi? No. La delusione per il ritiro dell’ordine del giorno è stata esplicitata senza mezzi termini da uno dei consiglieri di maggioranza che non lo avevano sottoscritto ma avrebbero voluto discuterlo, Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo): “Credo che ritirando l’ordine del giorno abbiamo scritto una pagina buia del Consiglio comunale, la più buia nei tre mandati che ho trascorso qui”. Pellegrino ha denunciato il rischio di non poter attivare l’asilo estivo e l’estate ragazzi entro il termine indicato del 15 giugno, e non solo: “Non vedo neanche la possibilità di iniziare a settembre con le scuole. In una scuola come quella di San Rocco Castagnaretta, con cento alunni, dovremmo assumere sedici nuovi dipendenti per la didattica e una in più per le pulizie. Oggi l’organico è formato da dodici persone”.
“Credo che avendo ritirato quell’ordine del giorno, seppur con qualche numero in difetto, abbiamo fatto un grave errore: si poteva emendare ma dovevamo portare avanti il discorso perché dobbiamo dare risposte alle famiglie” ha concluso Pellegrino.