Possiamo viaggiare in molti modi: prendendo un treno, leggendo un romanzo, aprendo un libro di geografia, imparando un nuovo idioma. Il viaggio che gli allievi e i professori dell'I.C. Soleri con la collaborazione del Comune di Cuneo ci propongono è un autentico viaggio nel tempo oltre che nello spazio. 'Luce dall'ombra' mostra realizzata dai ragazzi della scuola secondaria all'interno di un progetto nazionale del MIUR, un tuffo nella Storia d'Italia da fine Ottocento agli anni Cinquanta del secolo scorso. Passando dall'era fascista alla Liberazione. Un viaggio attraverso la storia di un edificio scolastico e i documenti che custodisce, riflesso ed immagine di un Paese che cresce, si evolve, sbaglia, cade, si rialza fino a diventare co-fondatore dell'attuale Unione europea. Salvo un interessamento di amministratori e associazioni locali – tutto si spegnerà definitivamente il prossimo 5 luglio.
Chi accede ai locali della scuola intestata a Paola Garelli, partigiana, che ospitò perfino gli interrogatori e le torture perpetrati dal morente regime fascista, può trovare preziosi documenti che non sono legati esclusivamente alla didattica, ma spaziano dalla Prima Guerra mondiale alla vittoria contro l'Impero Austro-ungarico con l'annessione di Trento e Trieste; dall'avvento del Fascismo alle famigerate Leggi razziali; dalla guerra partigiana di Liberazione e la fine della Seconda Guerra mondiale alla proclamazione della Repubblica italiana con il voto esteso alle donne. Senza dimenticare il telegenico maestro Manzi con il suo “Non è mai troppo tardi” in un'Italia in pieno boom economico.
Il visitatore viene accolto dalla canzone del Piave, per proseguire con la proclamazione della vittoria sull'Austria-Ungheria. È anche possibile ascoltare l'allocuzione di Benito Mussolini per l'entrata dell'Italia nel secondo conflitto mondiale e le sirene che cadenzavano la vita di allora annunciando i bombardamenti imminenti. Questo cede poi il passo ai filmati con le testimonianze di alcuni protagonisti degli anni 1940-45 che illustrano ai giovani di adesso le sofferenze, le paure, la fame dei loro coetanei di allora. In un'altra sala, la più recente – storicamente parlando, l'annuncio radiofonico che, interrompendo le trasmissioni, annunciava la resa delle forze armate tedesche agli Anglo-americani.
Non solo scuola, insomma. Certo, ai didatti appassionati non mancheranno stimoli, spunti e soddisfazioni, come quella di ritrovarsi nelle foto delle classi dell'epoca insieme ai propri compagni e maestri. Classi non miste, in cui i maestri uomini non erano ancora una specie in via d'estinzione. Chi non ricorda il film “La famiglia” di Ettore Scola con l'indimenticabile Vittorio Gassman e la grande Stefania Sandrelli? Lì si raccontava la Storia d'Italia attraverso la vita di una famiglia. Ebbene, quello che l'I.C. Soleri ha realizzato con la discrezione che caratterizza il mondo accademico, è cosa analoga: attraverso la storia dell'edificio scolastico 'Paola Garelli' ci fa ripercorrere la nostra storia, riscoprire le nostre radici: di italiani prima che di cuneesi.
Una realizzazione sorprendente se si pensa ai pochi mezzi forniti e al tanto entusiasmo e al tempo messo generosamente a disposizione dai ragazzi della Scuola media di Via Mazzini e di alcune loro professoresse che, certifica una di esse, "hanno fatto notte" nei locali scolastici per rispettare i tempi con un lavoro qualitativamente apprezzabile. Tutto questo, però – come i mandala buddisti -, rischia di spegnersi definitivamente tra pochi giorni, cessando di esistere. Il materiale, i filmati, le foto, gli archivi – se non troveranno locali disposti ad accoglierli – rientreranno nell'oblio. Alcune realizzazioni, per via della normativa sulla sicurezza, non potranno trovare posto neppure nei polverosi scantinati dell'istituto e dovranno andare distrutti. Pagine di Storia ricostruite con le mani dei nipoti dei loro protagonisti che dovrebbero in uno Stato serio e degno del proprio passato essere valorizzate come oggetto di esposizione, conoscenza, approfondimento, a monito per un futuro migliore. Forse è necessario un appello a chi – amministratori pubblici, associazioni alpine, partigiane e territoriali – è ancora sensibile e permeabile ad una cultura che non trasuda denaro, ma vita. Memori che chi dimentica il proprio passato è condannato a riviverlo.
I locali sotterranei della scuola, adibiti a prigione nel periodo 1943-1945 sono visitabili fino a venerdì 5 luglio il giovedì e il venerdì dalle ore 18 alle ore 19; le visite ai sotterranei, curate dal prof. Gigi Garelli dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo e dallo storico Sergio Costagli, avranno la durata di 30 minuti circa e sono prenotabili online collegandosi all’indirizzo web www.iccuneocorsosoleri.edu.it. L'auspicio è che non siano le ultime date.