È Cuneo la provincia piemontese al top per qualità della vita. La provincia Granda si classifica al 13esimo posto nella classifica nazionale stilata dal 19esimo ‘Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia’ di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma. È Bolzano la provincia italiana migliore per qualità della vita, mentre Trapani si aggiudica la maglia nera finendo all’ultimo posto. Le altre piemontesi? Vco al 28esimo; Novara al 42esimo; Asti al 45esimo, Biella al 46esimo; Vercelli al 61esimo; Alessandria al 71esimo e Torino al 77esimo.
Alla classifica di ItaliaOggi sono arrivate le prime reazioni del tessuto economico della Granda. “Se Cuneo ha fatto 13 è stato non per fortuna ma per la caparbietà del mondo dell'impresa e del lavoro, che sta svolgendo un ruolo di supplenza anche rispetto a funzioni che dovrebbero essere di pertinenza di altre istituzioni, accollandosi per esempio il gravoso costo improprio della carenza di reti infrastrutturali e di collegamento adeguate ai tempi".
A dirlo è Confapi Cuneo - reduce dall'assemblea romana che ha dettato l'agenda della politica economica delle PMI - "Nonostante alcuni cedimenti relativi a occupazione, disoccupazione e valore aggiunto per abitante, la perseveranza delle varie realtà produttive e occupazionali ha permesso il mantenimento di molto buoni standard economici generali, ma appare evidente che se rimaniamo stabili nel complesso e scendiamo in alcune voci, qualcun altro sopravanza". L'associazione delle piccole medie imprese individua anche delle criticità: "Molti sforzi messi in atto dalle imprese di ogni ordine di grandezza, vengono vanificati o limitati dalla cronica carenza o mancanza di infrastrutture esterne, e ciò si evince anche dalla parallela classifica negativa sull'ambiente, dove il territorio cuneese è soltanto all'80esimo posto, poiché il calo degli investimenti pubblici, un meno 40% che ha colpito il Piemonte e quindi Cuneo, nel corso degli ultimi dieci anni ha determinato strozzature alla base, per esempio, degli attuali livelli di traffico e di inquinamento o di problematiche di carattere idrogeologico che hanno colpito pesantemente i sistemi produttivi locali".
Conclude il presidente provinciale Pierantonio Invernizzi: "Il mondo economico cuneese sa già quello che deve fare, e queste classifiche sono a dimostrare che per procedere non si aspettano aiuti di qualche tipo. Però il miglioramento delle condizioni di sistema, solo semplificando le procedure e rendendo spendibili fondi pubblici già nelle casse locali, da attuale freno tirato può diventare acceleratore a favore di sostenibilità e competitività".