Tempo di bilanci per la “Farmacie Comunali S.r.l.”, la partecipata del Comune di Cuneo che gestisce cinque punti vendita tra altipiano e frazioni: piazza Europa, via Teresio Cavallo (San Paolo), via Einaudi (Gramsci), Movicentro e centro commerciale “Grande Cuneo”.
Lunedì scorso si è svolta in Sala Vinaj una commissione nella quale l'amministratore unico della società fondata nel 2006, Gianpiero Conte, ha illustrato l’attività con dovizia di particolari. “Le Farmacie hanno un buon equilibrio finanziario”, ha esordito il manager sciorinando i numeri. Il patrimonio netto è passato dai 368mila euro del 2020 ai 421mila del 2021. L’utile ammonta a oltre 103mila euro, in leggera crescita rispetto all’anno precedente, quando si era fermato a poco più di 96mila, ma in evidente calo se paragonato al periodo pre-Covid (181 mila euro nel 2019 n.d.r.). “A dispetto di quanto si crede le farmacie non hanno avuto particolari benefici dalla pandemia - ha spiegato l’amministratore -. Un po’ perché grazie alle mascherine le patologie trasmissibili sono state inferiori, un po’ perché con il lockdown la parte commerciale è decisamente calata”. Conte ha tenuto a ribadire che la “mission” della partecipata non è il profitto, ma il bilanciamento tra diversi interessi pubblici: “In questi due anni l’attività è stata volta a lavorare per aiutare la popolazione in un periodo difficile, i nostri dipendenti hanno cercato di contemperare le esigenze di bilancio con l’assistenza alle persone. L’obiettivo non è certo speculare sulle necessità primarie dei cittadini”. Ciò non toglie che, terminata la pandemia, l’utile potrà tornare a crescere: “Nel bilancio 2022 avremo certamente un miglioramento, quest’anno siamo finalmente tornati a un’attività normale”.
Il guadagno netto è stato il passaggio che ha incontrato le critiche delle minoranze. L’ex candidato sindaco Giancarlo Boselli, leader degli Indipendenti, ha diffuso una nota al vetriolo: “Come può la società aver prodotto un utile complessivo di 103mila euro, cioè 20mila euro per farmacia? A livello nazionale la media è tra i 124mila e 128mila euro”. Da parte di Boselli sono giunte critiche anche sull’esposizione dei dati: “Non ci sono, incredibilmente, stati forniti per ogni singola farmacia e li abbiamo chiesti con urgenza - ha proseguito -. Ci è stato sottolineato che l’indirizzo dato alla società dall’amministrazione è di carattere sociale, mentre noi avremmo una visione di ricerca del profitto esagerata”. L’amministratore unico, interpellato telefonicamente sull’argomento, oltre a ribadire le finalità sociali della società a partecipazione pubblica, risponde in modo tecnico: “A mio giudizio le farmacie comunali hanno un buon equilibrio, i risultati andrebbero confrontati in modo omogeneo. La società ha 24 dipendenti, tutti remunerati, mentre nelle farmacie private l’utile rappresenta il guadagno per i titolari, che spesso vi lavorano all’interno. Se confrontato con altre realtà comunali il risultato è di tutto rispetto”. Le parole del manager sono condivise dalla sindaca Patrizia Manassero: “La ‘Farmacie Comunali S.r.l.’ è una società partecipata che ben lavora sul territorio, svolgendo a pieno l’obiettivo affidatole e offrendo un servizio farmaceutico con una particolare attenzione sociale, in quanto attività pubblica”. La prima cittadina risponde, anche se indirettamente, a Boselli: "Un’accoglienza che non rientra nel nostro bilancio per fare ricchezza, ma per mettere a disposizione dei servizi alla cittadinanza: la stampa dei referti diagnostici, l’accoglienza dei nuovi nati (con l’elargizione di un “kit” contenente materiale utile per le neo-mamme e un buono per un corso di acquaticità n.d.r.) e i servizi sperimentati durante la pandemia ne sono un esempio”.
“Tra gli altri servizi - le fa eco Conte - abbiamo il ritiro dei referti gratuito, mentre da altre parti è a pagamento, la possibilità di effettuare la ricarica per le mense scolastiche e la collaborazione con gli istituti scolastici per i percorsi di alternanza scuola-lavoro”. In chiusura la prima cittadina torna sui conti: "In termini economici, la società porta al Comune un utile di 103mila euro (di cui 50mila di dividendo) a cui va ad aggiungersi l’affitto dell’azienda di 260mila euro".