CUNEO - Cuneo non teme la “fioca”: nel nuovo piano neve 76 mezzi e 150 persone reperibili

L’appalto da 8 milioni durerà cinque anni (prorogabili). Il “pronto intervento” dei privati ha sostituito i cantonieri: “Ma la gente non sa più guidare con la neve”

Andrea Cascioli 20/12/2024 19:25

In questi ultimi anni è stata poca, per qualche inverno non ce ne siamo nemmeno accorti. Ma la neve a Cuneo continua a essere un’eventualità da tenere ben presente. L’ultima stagione fredda ha visto cadere 40 centimetri di neve in tutto, con otto giorni di precipitazioni e 23 di gelo. Nell’inverno 2022-23 erano stati ben 98 i centimetri e 12 i giorni di fioca. Nulla in confronto ai 176 cm del 2017-18, l’anno più “bianco” tra gli ultimi sette, che hanno visto una media di 80 cm complessivi a terra ogni anno.
 
È uno di quegli ambiti in cui le lamentele non mancano mai, ammettono i funzionari comunali chiamati ad occuparsene: “Può succedere che qualcuno salti un pezzetto, noi cerchiamo di controllare il più possibile ma sono oltre 350 km di strade: i ‘birichini’ li segnaliamo subito” assicura Giovanni Rossaro, geometra dell’Ufficio Strade. A parte le occasionali mancanze degli addetti, un altro punto merita di essere rilevato: “Mi spiace dirlo, ma la gente a Cuneo non è più capace a guidare con la neve: molta gente non ha le antineve, non monta le catene, non ha una pala sulla macchina. C’è chi invece di scendere e togliere due palate molla la macchina in mezzo alla strada: dopodiché arriviamo di notte e con lo spazzaneve non si passa”.
 
Serve un po’ di cooperazione, insomma. Il Comune ormai ci mette soltanto i soldi - e sono tanti: 7 milioni e 819mila euro per l’appalto appena aggiudicato al consorzio Cuneo Strade, con la possibilità di proroga - senza vincolo alcuno - per altri tre anni (sugli otto anni, il valore presunto è di 12 milioni e 640mila euro). C’è un importo fisso di 300mila euro che serve alle ditte per montare e tenere a disposizione le attrezzature, mantenere i mezzi e organizzare la reperibilità di circa 150 persone. Quello variabile, da 650mila euro all’anno, viene corrisposto sulla media di quel che è successo nei nove anni precedenti in termini di centimetri caduti a terra, numero di giornate in cui è nevicato e giorni di gelo. Sono comunque cifre “ballerine”, appunto perché vincolate alla variabilità dei fenomeni atmosferici: lo scorso anno, rispetto alla base di 1 milione e 340mila euro di appalto, all’impresa ne sono stati corrisposti 500mila in meno. Nel famoso inverno 2008-2009, invece, si spesero più di 1 milione e 600mila euro. Era l’anno che a Limone spalavano la neve dai tetti, ricorda il dirigente del settore Lavori pubblici Walter Martinetto.
 
All’epoca non c’era ancora il tipo di appalto oggi in vigore. Spariti dopo gli anni Novanta i cantonieri, l’amministrazione ha iniziato a frammentare il servizio in piccoli lotti, coordinando l’azione delle varie ditte. Nel 2017, dopo una sperimentazione di tre anni, è arrivato il primo appalto quinquennale. Una novità che in municipio è piaciuta e che l’assessore ai Lavori pubblici Luca Serale rivendica: “L’appalto oggi non riguarda solo lo sgombero neve ma una serie di servizi che vanno ad impattare la sicurezza di chi percorre strade e marciapiedi: dal tappare le buche alla sgrigliatura dei canali, movimentazione di jersey e transenne, barriere stradali e guardrail, carico e trasporto di materiali”. Due squadre di pronto intervento operano in ogni momento su segnalazione, ora anche attraverso la app Municipium. Rispetto al precedente appalto, spiega Serale, “si sono aggiunte tutte le competenze del Verde pubblico nello sgombero neve, dove sono venute meno le figure professionali”. Lo sgombero “non avviene solo con gli spartineve sulle strade, riguarda anche la fornitura e lo spargimento del sale più tutto lo sgombero da accessi pedonali e carrai, cortili e scale di sicurezza delle scuole. Importante poi la pulizia dei parcheggi pubblici e l’asportazione della neve dalle aree mercatali: è un capitolo specifico a parte”.
 
L’aumento dei servizi richiesti e l’adeguamento ai prezzi Istat (“per anni è stato intorno all’1%, nel 2022 è salito di oltre il 10%” sottolinea Martinetto) sono all’origine del rialzo nell’appalto. Si è scelto anche di non guardare solo al ribasso “secco”, per evitare che il servizio finisse in mano a chi non può fornire garanzie: “Il capitolato è aperto a chiunque, ma la sede operativa deve essere sul territorio comunale: non ci basta la promessa di un’impresa, deve dimostrare con i fatti di avere la capacità tecnica di intervenire” spiega il dirigente. Il consorzio vincitore, formato da cinque imprese “conosciute”, garantisce 76 mezzi con lame spartineve o pala: ci sono tra l’altro 5 lancianeve per i percorsi pedonali, 37 mezzi spandisale, 14 autocarri per le aree mercatali e oltre 50 spalatori a mano.
 
“Abbiamo un costo che si aggira attorno ai 13.200 euro all’ora quando nevica, per una nevicata media vuol dire circa 100-105mila euro” quantifica Rossaro. A questo bisogna aggiungere il materiale utilizzato per lo scioglimento e la prevenzione del ghiaccio: un valore medio di circa 700 tonnellate di sale per ogni stagione invernale e 370 tonnellate di graniglia. “Sono valori medi, - ribadisce il geometra - ma a volte sono perfino raddoppiati: le nevicate del martedì prima del giorno di mercato sono terribilmente impegnative”.
 
Il dibattito tra i consiglieri
 
Sul servizio, come detto, non ci sono grosse lamentele. Neppure dall’opposizione, che però contesta con forza il metodo con cui è stata condotta la procedura: nessuna delibera di giunta, nessuna riunione in commissione prima di aggiudicare l’appalto. “Si trattava di un servizio in continuità: il fatto che non ci sia stata una delibera non esclude assolutamente che non ci siano stati una discussione e più incontri” risponde Serale. Rassicurazioni che non bastano a Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Siamo qui perché questa commissione l’abbiamo chiesta noi, dopo aver preso atto che l’amministrazione aveva deciso di fare un appalto da 8 milioni delegando al dirigente”. Si preannuncia una seconda riunione, dato che i consiglieri, aggiunge l’esponente dell’opposizione, non hanno potuto analizzare in tempo i documenti.
 
“Tutti sappiamo che è cambiato qualcosa nella gestione dei servizi, credo che la richiesta di una messa a punto programmatica fosse molto opportuna” ribadisce Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni). Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) è d’accordo: “Traspare una leggerezza nell’affrontare un argomento così importante, per i costi che lo riguardano, che non ha avuto un passaggio in commissione in precedenza”. Per Franco Civallero (Forza Italia) c’è da segnalare anche un problema operativo, che riguarda i cimiteri: “Non si può pulire dopo una settimana”.
 
Dalla maggioranza tutti sono concordi nell’osservare che il nuovo appalto offre garanzie: “Ognuno si prenda le sue responsabilità, chi tecniche, chi politiche: a noi interessa la qualità del lavoro” taglia corto Silvano Enrici (Centro per Cuneo). Elio Beccaria (Cuneo Civica) parla a nome dei frazionisti: “Quando nevica chi abita in frazione non può permettersi di guardare dalla finestra che la nevicata sia finita, perché magari hai un’azienda con quindici persone che devono partire con le auto. Quello che stiamo notando nel corso degli anni è che il servizio è sempre migliorato, questo è ciò che interessa al cittadino”.

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