“È il bello della diretta” si dice con un certo imbarazzo in televisione quando qualcosa non va per il verso giusto. Nel pomeriggio di ieri (lunedì 27) a Cuneo andava in scena su YouTube un diverso ‘spettacolo’, quello del primo Consiglio comunale tenutosi in videoconferenza.
Anche in queste quasi sette ore e mezza di diretta ci sono stati intoppi e occasionali incomprensioni, ma nel complesso si può dire che l’inedito svolgimento dei lavori abbia soddisfatto le aspettative. Malgrado qualche “non funziona” o “è andato via il collegamento” - e più di un errore durante le votazioni. Tra i consiglieri che hanno patito di più il digital divide si annovera l’inossidabile portabandiera dell’opposizione di sinistra Ugo Sturlese, il quale ha espresso la sua “grande nostalgia” per le riunioni fisiche. Di diverso avviso il capogruppo del Movimento 5 Stelle Manuele Isoardi che ha anzi criticato la scelta di limitare il ricorso al ‘lavoro a distanza’ consiliare ai casi in cui ciò si renderà inevitabile: “È un’occasione persa”.
“Ci sono ovviamente aspetti da migliorare: era una modalità nuova, simile a quella che viene utilizzata per la didattica a distanza” spiega il presidente del Consiglio comunale Alessandro Spedale. L’idea iniziale di collegare i componenti dell’assemblea civica attraverso Skype è stata accantonata in favore di un’altra piattaforma, Zoom. La riunione, come già avviene da anni, è stata quindi trasmessa in diretta sul canale YouTube del Comune di Cuneo per assicurarne la pubblicità.
Tra gli aspetti da perfezionare c’è quello legato alle votazioni: per questa seduta ci si è limitati a utilizzare la chat collettiva, ma in caso di scrutinio segreto sarà necessario attrezzarsi in altro modo. “Con il SED [l’area elaborazione dati del Comune, ndr] e l’assessore competente Domenico Giraudo - spiega Spedale - si potrà valutare di introdurre un apposito supporto informatico per il voto”.
Nel frattempo si dà pressoché per scontato che anche il prossimo Consiglio comunale, a fine maggio, si terrà con la medesima modalità sperimentata ieri. Resta da valutare ciò che accadrà dopo la fine dell’isolamento anti-contagio e soprattutto le misure ulteriori che la Regione Piemonte potrebbe adottare in autonomia, ma per il presidente dell’assemblea cittadina le opzioni disponibili sono due: “O un consiglio tutto a distanza, oppure la presenza fisica di qualcuno in sala consiliare e degli altri in collegamento: non credo però che l’intero consiglio possa tornare in sala”.
Ci si sta organizzando anche per la ripresa delle attività nelle commissioni consiliari, sempre con la modalità a distanza. Finora tutto è stato demandato alla conferenza dei capigruppo ma il ritorno alla normalità passa per il ripristino delle funzioni di quegli organismi in cui si muovono gran parte degli ingranaggi dell'amministrazione.