Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Cuneo Possibile, che dopo il primo Consiglio comunale di Cuneo - tenutosi ieri, lunedì 18 luglio - attacca il consigliere di minoranza Beppe Lauria per alcune frasi ritenute maschiliste.
"La chiamerò sempre Signor Sindaco, e non Signora Sindaca, perché non mi piace".
Con queste parole il consigliere Giuseppe Lauria, “battitore libero” della destra cuneese, si è rivolto alla neosindaca Patrizia Manassero nella seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale di Cuneo.
Così facendo Lauria ha messo in scena la pubblica e sottile delegittimazione di una donna al potere, e lo ha fatto in modo subdolo, giocando intorno a una scelta lessicale e tirando in ballo i suoi gusti personali.
A noi sembra che Lauria non abbia fatto altro che riproporre il lato peggiore del maschilismo e del patriarcato che purtroppo trovano ancora ampia cittadinanza nel nostro Paese.
Basta scorrere qualche statistica sul mondo del lavoro, basta dare uno sguardo alla suddivisione dei posti di potere, politico o economico per renderci conto di come l'Italia stia continuando a dare dimostrazione di un'arretratezza e di una discriminazione non più accettabili.
Dispiace prendere atto che le parole di Lauria non abbiano creato immediatamente una qualche forma di palese disapprovazione tra i consiglieri e le consigliere presenti, né nella Sindaca Manassero, che pur avendone pieno diritto ha scelto di non replicare nel merito.
Qualcuno dirà che ci sono problemi più importanti di cui occuparci, che la sua scelta è non rispondere alle provocazioni e che dovremmo pensare a chi non ha un lavoro, a chi non arriva a fine del mese, a chi non ha una casa.
Noi rispondiamo che maschilismo e patriarcato sono un problema enorme, molto più grande di quanto siamo stati abituati a pensare, e che nel 2022 dobbiamo avere l'onestà intellettuale di ammettere che una svolta culturale e politica netta sul ruolo delle donne nella nostra società non può più essere rimandata.
Chiediamo pertanto alla Sindaca e alle consigliere e ai consiglieri cuneesi di non minimizzare, di non voltarsi dall'altra parte. Milioni di donne in tutta Italia vivono quotidianamente immerse in una discriminazione sistemica e culturale: meritano di veder denunciati anche i soprusi più piccoli, le microagressioni apparentemente banali, meritano riconoscimento e spazio, meritano di essere difese e incoraggiate da chi le rappresenta nelle istituzioni.
Siamo consapevoli che la strada è in salita, ma abbiamo la certezza che la neosindaca Manassero e il consiglio comunale accoglieranno costruttivamente questo nostro intervento.
COMITATO CUNEO POSSIBILE