C’è chi non è voluto mancare e chi invece rivendica la propria assenza al Cuneo Pride, la prima sfilata dell’orgoglio gay nella città di Cuneo.
Il corteo colorato, a suon di musica e danze, con bandiere arcobaleno tra cui una gigantesca di dodici metri per otto, si è snodato da piazza Europa in corso Nizza e poi in piazza Galimberti, per finire al parco della Resistenza dove si sono tenuti gli interventi finali dal palco. Numerose le associazioni aderenti e oltre 3mila i partecipanti stimati per un evento che il Covid aveva costretto a rinviare di due anni.
Tra i presenti il ministro alle Politiche giovanili Fabiana Dadone del Movimento 5 Stelle, il deputato europeo Brando Bonifei e la deputata borgarina Chiara Gribaudo del Partito Democratico, il sindaco di Cuneo Federico Borgna e Luciano Lopopolo, presidente nazionale Arcigay. Hanno sfilato quattro dei sette candidati sindaco: Patrizia Manassero della coalizione di centrosinistra, Giancarlo Boselli (Indipendenti), Silvia Cina (Movimento 5 Stelle) e Luciana Toselli della coalizione di sinistra civica riunita attorno a Cuneo per i Beni Comuni.
“A Cuneo abbiamo scritto tutti insieme la storia dei diritti, partecipando al primo Pride” proclamano le pentastellate Dadone e Cina insieme al consigliere regionale eletto nella Granda, Ivano Martinetti: “Un messaggio chiaro di condanna contro ogni forma di discriminazione, insieme alla garanzia del nostro impegno, ad ogni livello istituzionale, per estendere i diritti di tutte e tutti”. “È stata una bellissima festa” commenta sulla sua pagina Facebook Manassero, mentre Toselli sostiene che “i diritti devono essere sempre un motivo di unione e non di divisione”. Parole analoghe da Boselli che aveva dichiarato: “Un candidato, se diventa sindaco, deve esserlo di tutta la comunità e tutte le sue espressioni”.
Chi non concorda è il rappresentante del centrodestra Franco Civallero: “Non ho voluto partecipare alla manifestazione in quanto, seppur condannando ogni forma di discriminazione, credo nei valori della Chiesa cattolica, partendo da quello della famiglia tradizionale. Non sono poi d’accordo nella strumentalizzazione politica che ne hanno fatto alcuni candidati per accaparrarsi solamente voti e visibilità: la manifestazione, partendo da principi basilari e condivisi quali la difesa dei diritti e la lotta contro le discriminazioni, doveva essere sopra le parti e non vedere in prima fila il coinvolgimento della candidata sindaca di sinistra”.
Gli attivisti dell’associazione Radicali Cuneo-Gianfranco Donadei hanno approfittato dell’occasione per distribuire oltre 500 “condom elettorali” a sostegno della candidatura di Filippo Blengino e Elisa Viale, indipendenti nella lista del Partito Democratico: “I condom - spiegano i due candidati - oggi sono tassati come beni di lusso. Occorre incentivare il loro utilizzo, specie tra i più giovani, per evitare il dilagare di malattie pericolose. In accordo con le scuole, occorre fare più iniziative di informazione sessuale e bisogna rendere più accessibili i condom classici e vaginali, anche tramite una calmierazione dei prezzi per i più giovani”.