Il carrello della spesa green sale al valore record di 10 miliardi per effetto dell’aumento del 7,6% degli acquisti con gli italiani che scelgono sempre più spesso prodotti che fanno riferimento all’ambiente dal “sostenibile” al “riciclabile”, dal “biologico” al “100% naturale”. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati dell’Osservatorio Immagino relativi al 2020 diffusa in occasione dell’apertura del SANA di Bologna, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale. Una svolta spinta dall’emergenza Covid con più di un abitante del Belpaese su quattro (27%) che nel tempo della pandemia acquista più prodotti ecofriendly rispetto a prima.
La Granda è la Provincia che in Piemonte registra il maggior numero di aziende bio (oltre 1.000, pari al 46% del totale regionale, più di 3.000) su una superficie complessiva di oltre 17.300 ettari, pari a circa il 35% di quella regionale (oltre 50.000 ettari) Un trend, quello cuneese, che contribuisce al successo del bio nel nostro Paese. Le colture più rappresentate sono i cereali, la frutta e le colture foraggere ma di notevole importanza è anche la viticoltura biologica, molto richiesta a livello internazionale. Per quanto riguarda le aziende biologiche con allevamenti bio cuneesi sono nel complesso 166 pari al 36% di quelle regionali.
“Acquistare prodotti a chilometri zero – fa notare Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – è un sostegno all’economia e all’occupazione locale ma anche un segnale di attenzione al proprio territorio e alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, con un impatto anche sulla riduzione dello spreco alimentare perché i cibi in vendita sono più freschi e durano di più e perché non devono percorrere lunghe distanze. In un Paese come l’Italia, che è leader in Europa nel numero di imprese impegnate nel biologico, occorre approvare subito la legge nazionale che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. Il provvedimento sostiene, tra l’altro, anche l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione. Un passo importante per dare la possibilità di distinguere sullo scaffale i veri prodotti biologici del nostro territorio dinanzi all’invasione di prodotti biologici da Paesi extracomunitari, che spesso non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei”.
“L’agricoltura biologica rappresenta un tassello sempre più importante – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – per il nostro territorio in cui continuiamo a vedere una svolta green dell’agricoltura italiana che detiene il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario. Per far conoscere e diffondere le eccellenze del bio Made in Cuneo è molto importante l’ attività messa in atto da Coldiretti che attraverso l’Associazione Terramica Bio, l’associazione dei produttori biologici più grande a livello regionale con oltre 300 soci iscritti, promuove il biologico e le produzioni locali”.