È stato risolto prima ancora che approdasse in Consiglio comunale il problema del bivacco sotto l’arcata del viadotto Soleri, in via Basse di Sant’Anna. A inizio mese era stato il comitato di quartiere, per voce di Valter Rossi, a
denunciare la presenza di senza fissa dimora in una baracca di lamiera nata come ricovero per gli attrezzi dei cantonieri della Provincia:
“Una discarica a cielo aperto” secondo i residenti, alcuni dei quali avevano affisso un cartello polemico indirizzato al sindaco di Cuneo.
Il tema è stato oggetto di un’interpellanza presentata dalla consigliera Laura Menardi (Grande Cuneo) nella seduta odierna dell’assemblea civica. Stigmatizzando “preoccupanti situazioni di degrado nel quartiere delle Basse Sant’Anna”, in prossimità di “una delle zone di maggiore pregio ambientale della città, come il Parco Fluviale”, l’esponente dell’opposizione di centrodestra chiedeva lumi sugli interventi realizzati sia sotto il profilo della sicurezza che dell’accoglienza.
Sul primo punto è giunta la rassicurazione dell’assessore alla Polizia Municipale Paola Olivero: “Nei giorni scorsi abbiamo provveduto a far bonificare l’area e a brevissimo la Provincia dovrebbe smantellare questa baracca, che è rimasta inutilizzata ma è stata comunque ripulita”. Quanto invece alla sistemazione dei senza tetto, l’assessore alle Politiche Sociali Patrizia Manassero ha rimarcato l’importanza del lavoro che il Comune sta svolgendo a questo riguardo con Caritas e Croce rossa: “Abbiamo svolto di recente un’operazione serrata sui bivaccanti ma non tutti hanno sfruttato l’opportunità di essere accolti dalle strutture: addirittura in alcuni dormitori sono rimasti dei posti a disposizione”. Tre volte alla settimana, ha aggiunto l’assessore, un’unità di strada monitora in orario serale le vie della città e produce un report sul posizionamento dei senza fissa dimora: “Per onestà bisogna aggiungere che questa unità di strada non è in condizione di perlustrare anche il Parco Fluviale” ha concluso Manassero.
Soddisfatta per il celere intervento la proponente dell’interpellanza, la quale tuttavia lamenta il fatto che “in generale questi argomenti vengono purtroppo affrontati con una certa sufficienza dall’amministrazione: si percepiscono solo azioni delle forze di polizia per situazioni che poi nel tempo si ripresentano”.