Su piazza Europa scoppia il caos in Consiglio comunale. Un ordine del giorno presentato dalle opposizioni (tranne Lauria) e rinviato in commissione, con una “prova di forza” della maggioranza, ha provocato parecchio nervosismo nell’assemblea cittadina.
Il documento, presentato dal consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese, consisteva nella richiesta di presentare il progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Europa e la riqualificazione della stessa. L’auspicio delle minoranze (oltre a CBC, Cuneo MIA, Indipendenti, SiAmo Cuneo, Lega e Fratelli d’Italia) era quello di chiedere all’amministrazione di consentire la raccolta di informazioni e proposte di modifiche progettuali. L’apertura di Vincenzo Pellegrino non ha fatto breccia tra i consiglieri di opposizione: “Nella prossima commissione verrà portata la parte del progetto relativa alla parte interrata, mentre quella esterna è ancora da definire - aveva detto l’esponente di Centro per Cuneo -. Visto che tutto il playground deve essere ridisegnato, facciamo un concorso di idee per riuscire a realizzarla insieme”. La porta è rimasta chiusa. Claudio Bongiovanni, Cuneo MIA, l’ha definita “un’operazione di camouflage”, mentre Lauria ha rincarato la dose: “È un progetto che noi non desideriamo venga realizzato, non intendiamo partecipare al concorso di idee”. E ancora: “Il Comune fa l’immobiliarista: poco importa del playground, è sulla filosofia di base che non siamo d’accordo. Si tratta di una speculazione edilizia, su cosa regge il piano economico con l’inflazione che c’è?”. Il capogruppo del PD Noto, intervenuto dopo Alessia Deninotti che aveva parlato del parcheggio come una “scelta green”, ha respinto le accuse: “Il Comune non fa l’imprenditore, risponde a una necessità che c’è in quella zona: i prezzi sono calmierati”.
In seguito, al momento del passaggio alle dichiarazioni di voto, una mozione di rinvio in commissione presentata dallo stesso Noto - definito tra il serio e il faceto “Richelieu” da Beppe Lauria, per l’efficacia della presunta strategia - ha scatenato la bagarre.
Secondo le minoranze la volontà di rinvio della votazione non sarebbe stata motivata, come invece affermato da Noto, dalla volontà di “discuterne e non votare contro, in quanto le premesse non sono condivise”, ma da una mera scelta di rinviare una discussione “scomoda”. Accuse sono piovute nei confronti della presidenza del Consiglio comunale, con Sturlese che ha parlato “trucchetti del regolamento” e “atteggiamento vergognoso”, mentre Boselli ha suggerito una visione dietrologica del rinvio: “Dimostra che la maggioranza non vuole votare perché si spaccherebbe, evidentemente è divisa”. Poi la stoccata sibillina nei confronti dei dem: “Non so se andrà via qualcun altro dal gruppo del PD (dopo l’addio di Nino Pittari, n.d.r.)”. Il riferimento, secondo i maligni, sarebbe stato indirizzato al consigliere Erio Ambrosino, autore di alcune prese di posizione “dissidenti” dalla maggioranza.
La replica del “cardinale” Noto ha scatenato un putiferio: “Le accuse sono respinte al mittente come gruppo e come maggioranza, soprattutto se fatte da un candidato che non è neanche arrivato al ballottaggio”. Di qui gli ex candidati sindaci Lauria e Boselli sono esplosi e hanno accusato la presidenza di “non tutelare le minoranze”, con il primo che ha argomentato: “Se solo chi è arrivato al ballottaggio ha diritto di parola allora siamo veramente alla frutta. Una vergogna che parole simili siano fatte passare senza conseguenze”. Il capogruppo di Indipendenti si è poi tranquillizzato e ha argomentato: “La foga politica può far scappare affermazioni - ha spiegato Boselli -. Non siamo arrivati al ballottaggio? Non è un’argomentazione seria. La verità è che avete paura di andare al voto”. Il seguito? Al prossimo “round” in commissione consiliare.