Per le generazioni cuneesi che hanno oltrepassato gli ‘anta’ i Giardini Fresia restano legati al ricordo del vecchio zoo comunale, ospitato nell’area verde di lungogesso Giovanni XXIII fino agli anni Ottanta. I più giovani invece lo ricordano come meta di tante serate estive del passato recente nel periodo di apertura dello ZooBar.
Il presente è senz’altro meno movimentato, almeno per i residenti, ma anche più preoccupante. Perché agli schiamazzi e agli occasionali eccessi è subentrato un degrado silenzioso che certo non si avvicina al drammatico declino di corso Giolitti ma che tuttavia preoccupa i frequentatori abituali dello spazio: “Dalla scorsa primavera i Giardini sono diventati luogo di stanziamento dei senzatetto, alcuni dei quali hanno cani che scorrazzano e sporcano senza alcun intervento da parte dei padroni” denuncia Maria Laura Risso, consigliera della lista civica di maggioranza Centro per Cuneo e residente della zona.
Risso denuncia inoltre come
“molti cittadini, non solo i senzatetto, utilizzano i giardini come bagno pubblico, oppure imbrattano i giochi dei bambini e abbandonano bottiglie: c’è una maleducazione diffusa”. Un contesto in cui si è segnalata l’estate scorsa anche
l’aggressione al gestore del canile municipale Giuseppe Dutto, vittima di un pestaggio dopo aver soccorso un cane abbandonato. Cosa si può fare, allora, per ridare un'identità a uno spazio storico della città senza trascurare le esigenze dei residenti? La proposta avanzata dai consiglieri di Cuneo per i Beni Comuni
Ugo Sturlese e
Nello Fierro va nella direzione di una movida ‘soft’, con iniziative culturali e ludiche ‘a basso impatto’: letture di fiabe e giochi strutturati per i bambini, ma anche spettacoli teatrali o piccoli concerti di musica classica.
Solo pochi giorni fa si è discusso della
possibile riapertura di un chiosco: un’ipotesi che però non piace agli abitanti della zona, che paventano il ritorno di problematiche già vissute con lo ZooBar. Lo ha fatto presente l’assessore all’Ambiente
Davide Dalmasso:
“Alcuni privati hanno già proposto di svolgere attività di vario genere all’interno, occupandosi anche della manutenzione del verde: potrebbe essere una collaborazione importante, ma ha urtato la sensibilità di parte dei residenti che hanno il terrore di veder tornare un locale pubblico nei Giardini”. L’assessore sottolinea inoltre una certa contraddittorietà tra le proposte in campo:
“Se vogliamo farne un ‘pensatoio’ sceglieremo una certa linea, se invece preferiamo farne un luogo per i bambini dovremo optare per altre iniziative”. Insomma, le idee - se ci sono - andranno approfondite. Quel che è certo, aggiunge il responsabile del verde pubblico, è che occorrerà ragionare sulla piantumazione e la risistemazione del patrimonio arboreo, molto provato dal tempo e dalle intemperie.
Resta in campo, sul versante della sicurezza, anche l’ipotesi di installare telecamere di sorveglianza sfruttando gli impianti già realizzati per il teleriscaldamento, come proposto dalla consigliera Risso. Sul punto, però, “occorre considerare i costi e il fatto che il posizionamento delle telecamere può essere forse un deterrente nei primi tempi, ma non certo una soluzione al degrado”.