“È commovente vedere con quanto entusiasmo ed energia moltissimi iraniani giunti da tutto il mondo hanno partecipato alla manifestazione che si è tenuta in contemporanea a Parigi in Place Vauban mentre valenti oratori, tra i quali Mike Pence (ex vicepresidente degli Stati Uniti), Mike Pompeo (ex segretario di Stato degli Stati Uniti), Stephen Joseph Harper (ex primo ministro del Canada) e Patrick Kennedy intervenivano a sostegno di questa nobile causa riassunta nei dieci punti programmatici che la presidente Maryam Rajavi ha stilato per il futuro dell’Iran”, aggiunge Michela Galvagno.
Il piano per il futuro dell’Iran di Maryam Rajavi si articola in dieci punti fondamentali:
1. Rifiuto del velayat-e faqih (governo clericale assoluto). Affermazione della sovranità popolare in una repubblica fondata sul suffragio universale e sul pluralismo;
2. Libertà di parola, libertà dei partiti politici, libertà di riunione, libertà di stampa e di Internet; soppressione e scioglimento del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (IRGC), della Forza terroristica Qods, dei gruppi in borghese, dell’impopolare Bassiji, del Ministero dell’Intelligence, del Consiglio della Rivoluzione Culturale e di tutte le pattuglie e istituzioni repressive in città, villaggi, scuole, università, uffici e fabbriche;
3. Impegno per le libertà e i diritti individuali e sociali in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Sciogliere tutte le agenzie preposte alla censura e all’inquisizione. Giustizia per i prigionieri politici massacrati, divieto di tortura e abolizione della pena di morte;
4. Separazione tra religione e Stato e libertà di religioni e fedi;
5. Completa uguaglianza di genere nell’ambito dei diritti politici, sociali, culturali ed economici ed equa partecipazione delle donne alla dirigenza politica. Abolizione di ogni forma di discriminazione; diritto di scegliere liberamente il proprio abbigliamento; diritto di sposarsi e di divorziare liberamente e di ottenere istruzione e lavoro. Divieto di ogni forma di sfruttamento contro le donne sotto qualsiasi pretesto;
6. Un sistema giudiziario e giuridico indipendente coerente con gli standard internazionali basato sulla presunzione di innocenza, il diritto alla difesa, il diritto di appello e il diritto a essere giudicati in un tribunale pubblico. Piena indipendenza dei giudici. Abolizione della legge della sharia dei mullah e scioglimento dei Tribunali della Rivoluzione Islamica;
7. Autonomia per le nazionalità e le etnie iraniane e rimozione delle doppie ingiustizie contro di loro, in coerenza con il piano del CNRI per l’autonomia del Kurdistan iraniano;
8. Giustizia e pari opportunità nel campo dell’occupazione e dell’imprenditorialità per tutto il popolo iraniano in un’economia di libero mercato. Ripristino dei diritti di operai, agricoltori, infermieri, impiegati, insegnanti e pensionati;
9. Protezione e riabilitazione dell’ambiente, che è stato massacrato sotto il governo dei mullah;
10. Un Iran non nucleare che sia anche privo di armi di distruzione di massa. Pace, coesistenza e cooperazione internazionale e regionale.