Ben 45.700 pernottamenti, 1.700 giorni di apertura, oltre 1.600 persone ospitate: questi i numeri dei 10 anni di apertura del centro di accoglienza della Croce Rossa di Cuneo.
Era il 31 gennaio 2012 quando stava imperversando su tutto il nord Italia un’ondata di freddo anomala che portò nei giorni successivi a toccare i 17 gradi centigradi sotto lo zero e la Croce Rossa cuneese non restò ferma a guardare ma già dal primo giorno intervenne per assistere una persona in difficoltà.
In accordo con il Comune di Cuneo era stata chiesta l’apertura della stazione ferroviaria dove i senza fissa dimora avrebbero potuto passare la notte visto il “tutto esaurito” dei posti letto nei dormitori cittadini. I locali dell’atrio sono quindi stati aperti 24 ore su 24.
Nella serata di domenica 5 febbraio però la situazione stava diventando critica, c’erano infatti 7 persone infreddolite e che necessitavano di ulteriore assistenza, oltre a quella fornita dai volontari della Croce Rossa i quali ogni sera distribuivano tè caldo a chi era presente in stazione.
Lunedì 6 febbraio si era così deciso, in accordo con l’assessorato ai servizi socio-sanitari del Comune di Cuneo, di aprire un centro temporaneo di accoglienza. I locali messi a disposizione dal comune erano stati quelli del micro-nido di via Carlo Emanuele, 6. In pochissime ore gli operatori della CRI avevano allestito una ventina di posti letto con brandine e coperte.
Dopo 10 giorni si concluse la prima esperienza del centro di accoglienza della Croce Rossa di Cuneo ma già a dicembre si ripartì spostandosi nei locali comunali di via Santa Croce. Lì il centro aprì per alcuni anni durante la stagione invernale per poi trasferirsi definitivamente nell’ex sede CRI di via Bongioanni, dove aumentarono sempre più i giorni di apertura fino a giungere al 2020, anno della pandemia da Covid-19. In accordo con il Comune di Cuneo infatti, per la prima volta, il centro rimase aperto ogni giorno dell’anno ospitando d’estate anche i lavoratori che giungevano nella Granda per lavorare nella stagione della frutta.
“Negli anni si sono susseguite quattro presidenze a capo della CRI – spiega il presidente della Croce Rossa di Cuneo, Gianni Valsania – diverse sedi che hanno ospitato i locali, diverse gestioni operative ma non si è mancato mai l’obiettivo più grande, dare un posto letto a chi non ce l’ha”.