Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 26 del 7 marzo 2023, cd Decreto Omnibus, il legislatore ha voluto aggiornare il Codice del Consumo, in adempimento alle indicazioni europee volte ad una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme relative alla protezione dei consumatori. In particolare, la normativa verte sui temi della corretta comunicazione dei ribassi di prezzi, mettendo sullo stesso piano il commercio in sede fissa con quello on-line; maggior severità nella disciplina delle pratiche commerciali scorrette ed un sistema sanzionatorio aggiornato ed efficace.
“Certamente l’impatto della nuova normativa sul sistema dei saldi estivi, al via tra poco più di una settimana - riferisce Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo - richiederà un certo impegno di trasparenza da parte di tutti, ma soprattutto dai marketplace del commercio on-line. Finalmente le regole saranno uguali per tutti e l’e-commerce non sarà più la “terra di nessuno” dove si può fare tutto e il contrario di tutto”.
Dal mese di luglio negli annunci di riduzione di prezzi - che vanno ad impattare sulle politiche di sconto, vendite promozionali, black friday, saldi, vendite di liquidazione, tanto online quanto offline nei punti vendita fisici e negli outlet - sarà obbligatorio indicare il prezzo precedente, cioè il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti lo sconto. Nel caso di progressività degli sconti e cioè quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente, che va sempre evidenziato, è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi.
Più in dettaglio Roberto Ricchiardi, presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio della provincia di Cuneo: “Mentre nei negozi fisici il cliente può vedere da vicino il cartellino, lo stesso non vale in un contesto di vendita online, dove le riduzioni esistono, ma non è chiaro se vi sia stata o meno una progressività dello sconto”. È noto infatti che, acquistando online un bene, non è possibile intuire se lo sconto del 20, 30 o 50% applicato su di esso rappresenti una riduzione rispetto al prezzo di listino originale o se invece, nel frattempo, ci sia stato uno sconto “intermedio”. “Con l’applicazione delle nuove disposizioni - continua Ricchiardi - sarà obbligatorio indicare, tanto per il negozio fisico che per quello virtuale, il prezzo precedente, ossia quello che si applica alla prima riduzione di prezzo. Nel caso di sconti via via più alti, come accade spesso nei saldi, il prezzo precedente è quello riferito ai 30 giorni antecedenti il nuovo sconto”.
Previste inoltre norme più severe per le cosiddette “pratiche commerciali scorrette” con inasprimento delle sanzioni che vanno a colpire direttamente il fatturato delle aziende. Il decreto interviene anche sulla pratica delle false recensioni online, imponendo alle aziende che le utilizzano, di appoggiarsi obbligatoriamente a servizi certificati al fine di diffondere solo opinioni verificate, positive o negative che siano.
“La norma risponde all’esigenza, più volte rimarcata da Confcommercio, di equiparare il mercato online e offline - dichiara Chiapella -. La strada tracciata è quella giusta, l’obiettivo ambizioso, i risultati da verificare”. “Si tratta di un decreto che ha come obiettivo principe la tutela del consumatore e in secondo luogo battere la concorrenza sleale del prezzo dell'online - continua Ricchiardi - sarebbe interessante verificarne l’efficacia anche in termini di lotta al commercio di merci contraffatte e di tutela del made in Italy”. Gli uffici territoriali della Confcommercio di Cuneo, Alba, Bra, Carrù, Ceva, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano sono a disposizione per eventuali approfondimenti sul tema.