Le piogge che stanno interessando il Piemonte e più in generale buona parte dell’Italia hanno contribuito ad alleviare le problematiche che riguardano la gestione delle risorse e delle infrastrutture idriche, soprattutto in ambiente montano. Lo conferma l’Acda, in un comunicato stampa diffuso oggi, mercoledì 14 giugno. Rispetto a febbraio, mese in cui si registravano più del 50% dei Comuni gestiti dalla società in una fascia di criticità che andava dalla elevata alla massima (quindi con interruzione del servizio e riempimento con autobotte dei serbatoi), nessun Comune ad oggi è in una fascia di criticità tale da dover attuare dei servizi sostituitivi per l’approvvigionamento idrico e più del 95% del nostro territorio presenta un livello di attenzione normale (livello “verde”, il più basso rispetto alla criticità nella scala Regionale).
Anche alcune borgate di Comuni che fino a pochi giorni fa tardavano ad assistere al “risveglio” delle sorgenti, quali ad esempio quelle di Pietraporzio e Roccabruna, hanno visto ricominciare a scorrere l’acqua anche dalle fonti in quota che più di altre avevano sofferto il lungo periodo siccitoso.
“Dopo i problemi causati dalla siccità ed i relativi costi affrontati per mantenere il servizio anche nelle aree più marginali, oggi dobbiamo affrontare i guasti causati agli impianti, alle reti ed alle captazioni dall’eccessivo maltempo. Ai primi di maggio il Governo ha nominato un ‘Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica’ che dopo pochi giorni ha dovuto occuparsi dell’alluvione in Emilia Romagna. È tutto detto su quanto stiamo vivendo in conseguenza dei cambiamenti climatici. Rivolgo un invito a tutti gli utenti affinché continuino ad utilizzare con accortezza la risorsa acqua, perché non è infinita e – se utilizzata in modo improprio – rischia di non esser sufficiente per lo sviluppo socio-economico del territorio e la conservazione degli ecosistemi”, commenta Livio Quaranta, presidente dell’Acda.