“Noi siamo voi - Piemonte” è una giovane associazione no profit di allevatori nata da circa un anno; qualche mese fa ha lanciato una sottoscrizione per raccogliere soldi per comprare una roulotte da donare ad allevatori terremotati. Dopo un consulto è stato chiesto però di non mandare nè roulotte, nè fieno in quanto non c’era più la necessità; si è così deciso di portare del denaro nelle zone terremotate per far ripartire l’economia. In questo periodo sono stati contattati da Claudio Tallone consigliere comunale e presidente della sezione agricoltura del comune di Tarantasca che attraverso un tam-tam diretto e social è riuscito a coinvolgere il comune di Tarantasca, le frazioni di San Defendente, Santa Cristina e Tasnere che hanno raccolto 1.750 €; a loro si è inoltre si è aggiunto il comune di Marene arrivando a raccogliere un totale di 8.000 € che è stato diviso per 4 aziende e consegnato a mano direttamente agli allevatori. Gli associati a “Noi siamo voi” Piemonte si erano raccomandati di darli nelle mani dei colleghi terremotati. Così è stato. Sono gocce nel mare... ma tutto è stato fatto per stare vicino a quella gente. Dalle vostre alle loro mani come recita il video fatto di fotografie che sta girando su facebook per far sapere di questa bella iniziativa. Non conoscendo allevatori nella zona terremotata attraverso l’aiuto dei sindacati nazionali sono stati individuati a Norcia un allevatore segnalato da Cia produttore di latte Biologico, a Cascia un allevatore segnalato da Coldiretti produttore di latte a circa 1000 m di altezza, a Pieve Torina un allevatore segnalato da Confagricoltura produttore di latte ovino e un allevatore di bovini razza marchigiana. Il tarantaschese Dario Busso andato sul posto ci tiene a sottolineare che non vi è stato alcun spreco in quanto il viaggio è stato interamente sponsorizzato, dal gasolio ai pedaggi, da una famiglia, mentre la notte in hotel è stata pagata dalla G.I.M.A. mangimi. “Abbiamo incontrato gente motivata - dice - con tanta voglia di ricominciare anche se è tutto da rifare perché le poche costruzioni che sono rimaste in piedi sono comunque inagibili, la nostra presenza era gradita anche solo per parlare e raccontare il loro vissuto e ringraziano per la solidarietà che hanno ricevuto in questi mesi”.
Dario è rimasto molto toccato da questa esperienza e spera di avere un’altra opportunità per poter tornare ad aiutare altre persone.