“Sono rimasto positivamente colpito dalla risolutezza con cui il ministro Francesco Lollobrigida ha dichiarato di voler affrontare la crisi del settore ortofrutticolo italiano, dapprima con la gestione delle questioni più urgenti e, in secondo luogo, attraverso una strategia che miri a tracciare delle linee di sviluppo percorribili per un rilancio duraturo del comparto”. Così Michele Ponso, presidente della FNP Ortofrutta di Confagricoltura e presidente della sezione Frutta di Confagricoltura Cuneo commenta l’esito della prima riunione del Tavolo nazionale Ortofrutta che si è svolta mercoledì 8 marzo a Roma e a cui ha preso parte insieme al presidente nazionale Massimiliano Giansanti. L’incontro, convocato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, ha riunito i funzionari del ministero, i rappresentanti delle sigle di categoria del settore e della filiera, compresi gli operatori della distribuzione italiana.
“Il ministro ha dichiarato l’intenzione di voler istituire fin da subito una serie di gruppi di lavoro ‘ad hoc’ sulle specifiche problematiche del settore, per avere così un quadro preciso e dettagliato delle diverse criticità - continua Ponso -. A partire, ad esempio, dalla necessità di intervenire rapidamente con misure a favore della liquidità delle imprese. Grande attenzione poi, in un’ottica più di medio e lungo periodo, verrà posta dal ministero alla comunicazione istituzionale, fondamentale per sostenere maggiormente i consumi e le mutate abitudini dei consumatori più giovani, e ad altre iniziative che verranno realizzate in collaborazione con i ministeri della Salute, del Lavoro e degli Esteri”.
Le problematiche che stanno vivendo gli imprenditori del settore in provincia di Cuneo e in Piemonte, come in tutta Italia, sono purtroppo ormai note: i costi di produzione schizzati alle stelle e ben lontani dalle quotazioni di vendita si incrociano con il crollo verticale dei consumi di frutta e verdura da parte delle famiglie, andando a determinare un mix negativo che schiaccia i frutticoltori e mette a serio rischio la sostenibilità economica delle aziende.
La filiera della frutta, lo ricordiamo, è da sempre strategica in Piemonte: con circa 8.000 aziende agricole per una superficie coltivata di 18.500 ettari, il comparto genera un fatturato di oltre 500milioni di euro su un totale nazionale di più di 5 miliardi, tra frutta fresca e industria di trasformazione.
La frutticoltura piemontese si concentra per il 60% nella provincia di Cuneo, in particolare nel distretto di Saluzzo, impegnando una superficie di 12.000 ettari, coltivati principalmente a mele, pesche, kiwi, pere e susine, e coinvolgendo oltre 4.500 aziende. Il settore frutticolo, uno dei comparti più rappresentativi dell’agroalimentare cuneese con un fatturato di circa 380 milioni di euro, coinvolge nel territorio provinciale circa 3.000 lavoratori stabili e oltre 11.000 lavoratori stagionali.