Le aziende agricole che hanno subito danni a causa della siccità, manifestatasi a partire dallo scorso mese di maggio, potranno accedere a degli indennizzi per favorire la ripresa della loro attività economica e produttiva. Lo prevede il Decreto Legge 115 del 9 agosto 2022 “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”, in deroga al Decreto Legislativo 102 del 29 marzo 2004 che ha istituito un Fondo di Solidarietà Nazionale per sostenere il mondo agricolo colpito da calamità naturali e avversità atmosferiche catastrofiche tali, per la loro estensione e gravità, da richiedere lo stato di emergenza. Le imprese interessate dalla siccità, però, non dovevano avere stipulato delle polizze assicurative che coprivano i danni per la stessa carenza di acqua. A disposizione ci sono 200 milioni di euro da distribuire sull’intero territorio italiano. La Regione Piemonte ha stabilito le modalità per consentire alle imprese rurali di segnalare l’entità dei danni. Entro il prossimo 10 settembre dovranno compilare il modello “Agricoltura_Siccità” e consegnarlo fisicamente o inviarlo attraverso la pec al Comune in cui si trovano i terreni nei quali si è verificato il fenomeno. Con l’indicazione del foglio di mappa e delle produzioni danneggiate. Il modello è scaricabile dalla terza pagina del documento pubblicato al link
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2022-08/prot_020169_19_08_2022_gc_comunicazione_ai_comuni_deroga_siccita_2022.pdf.
I Comuni provvederanno poi, entro il 20 settembre, a trasmettere alla Regione le documentazioni raccolte. Le segnalazioni serviranno all’Ente piemontese di piazza Castello per individuare le aree colpite dalla siccità e chiedere al Governo lo stato di calamità. Solo in seguito gli agricoltori potranno effettuare la vera e propria domanda di accesso agli indennizzi. Il Decreto Legislativo 102 del 2004, a cui quello dello scorso agosto fa riferimento, consentirebbe anche di avere un’altra agevolazione: la riduzione dei contributi previdenziali che le aziende agricole devono versare all’Inps.
Cosa ne pensa Cia Cuneo
Ne abbiamo parlato con Silvio Chionetti, vicedirettore e responsabile dell’area tecnica provinciale di Cia Cuneo. Spiega: “Come organizzazione agricola consigliamo di presentare il modello per dare conto dei danni subiti e delle maggiori spese sostenute a causa della mancanza di acqua. Però, la segnalazione e la domanda successiva non significa l’ottenimento automatico dell’indennizzo. Poi, lo stesso danno deve essere superiore al 30% della produzione lorda vendibile. E 200 milioni di euro per l’intero territorio italiano sono davvero pochi. Anche se potrebbe esserci in più lo sgravio contributivo Inps”.
Quindi? “Si tratta di un primo passo, ma non è certamente il metodo per affrontare il problema del cambiamento climatico che, purtroppo, nei prossimi anni, è destinato a diventare non più un’emergenza, ma una realtà continua. Mi auguro possa realizzarsi quanto sta venendo fuori a livello nazionale ed europeo: cioè che il pagamento dei danni delle emergenze subiti dalle aziende agricole avvenga attraverso dei fondi mutualistici finanziati dalla prossima programmazione della Pac, la Politica Agricola Comune. Un modo più concreto e certo di fornire la sostenibilità economica alle imprese”.