CUNEO - Dalmasso contro 'Striscia': "Mi hanno fatto dieci minuti di intervista, ma sono andati in onda solo 7 secondi"

L'assessore alla Mobilità del Comune di Cuneo ha risposto punto per punto alle critiche mosse dal tg 'satirico' sulla nuova viabilità al quartiere San Paolo

s.m. 26/10/2021 13:18

“Striscia la notizia mi ha fatto un’intervista di circa dieci minuti: ho dato risposte circostanziate, ma sono andati in onda solo 7 secondi. Impossibile trasmettere il significato delle mie argomentazioni. Fanno il loro mestiere di tg satirico e come tale hanno provato a creare un caso di risonanza nazionale".
 
Così l’assessore Davide Dalmasso ha risposto in Consiglio comunale a quanto andato in onda lo scorso mercoledì 13 settembre su Canale 5 sulla viabilità del quartiere San Paolo. L’inviata del tg 'satirico' Chiara Squaglia era stata a Cuneo nel mese di settembre puntando le telecamere sulla nuova “Zona 30”, istituita per limitare la velocità veicoli in transito e garantire maggiore sicurezza ai pedoni. La ragione del servizio è da ricercare nella discussa segnaletica orizzontale storta, con parcheggi e panchine poste a ridosso degli incroci, in particolare della zona tra via Fenoglio, via Pavese e piazza Biancani.
 
Nelle settimane precedenti gli interventi avevano già suscitato l’ilarità di alcuni cittadini intervenuti sui social con battute di spirito e commenti irriverenti. Nel servizio si era vista l’inviata vestita da vigilessa e munita di paletta e fiaschetta di vino, ironizzare sulla “psicosegnaletica in stato di ebbrezza: solo così si spiega la segnaletica orizzontale fatta di gimkane e righe colorate”. Nel servizio era intervenuto anche il consulente Enrico Bonizzoli, progettista esperto di sicurezza stradale: “Una vera follia: va contro il Codice della Strada”. Nel mirino una serie di questioni tecniche, di cui il consigliere di minoranza Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) ha chiesto conto all’assessore. 
 
Dalmasso non si è scomposto e dopo aver fatto notare il poco spazio dato alle sue argomentazioni ha iniziato la sua arringa: “Tutto è stato decontestualizzato - ha esordito -. Non è stato detto che si tratta una zona residenziale con limite di velocità ai 30 km/h dove non c’è alcun dosso, ma un unico attraversamento rialzato: i fantomatici e “pericolosissimi” paletti sono fuori dalla carreggiata e posizionati a norma del codice, al pari delle panchine, che sono nella stessa posizione dei dehors di qualsiasi città italiana. Tra l’altro i paletti sono lì da un anno e non ne è stato abbattuto nemmeno uno”. L’esponente della giunta ha poi proseguito controbattendo punto per punto alle contestazioni tecniche che erano state mosse dall’esperto di sicurezza stradale Enrico Bonizzoli: “Su via Pavese ribadisco che si parla di zona 30. Le velocità si sono effettivamente ridotte di molto e questo era l’obiettivo dell’intervento. Le prime rilevazioni hanno dato un buon esito”. Ultimo punto contestato gli stop: “Perché li manteniamo in zona 30? Il comando di Polizia Municipale ha ritenuto fosse più sicuro, ma è una discussione che possiamo riprendere. Intanto l’incidentalità è diminuita drasticamente: ci sono stati soltanto due sinistri: uno mesi fa e uno oggi (lunedì 25 ottobre), peraltro in zone dove non siamo intervenuti con la segnaletica”.
 
Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 104mila euro, di cui 64mila per bitumatura e rifacimento degli incroci: “Si tratta di un intervento effettuato a basso costo che si potrà replicare anche in altre aree della città” ha concluso l'assessore.

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