Quella dei danni da fauna selvatica è una storia di lungaggini burocratiche e di inefficienza, che vorremmo chiudere con un punto e a capo. Per scriverne un’altra, più breve e snella, con un lieto fine per gli imprenditori agricoli. Il rimborso alle aziende per i danni da selvatici spetta agli Ambiti territoriali di caccia (ATC) e ai Comprensori alpini (CA) piemontesi, del cui ruolo si è discusso ieri a Torino nell’incontro organizzato da Coldiretti Piemonte per analizzare una situazione, ormai, insostenibile.
Nella nostra provincia, si registrano forti criticità legate a tempistiche troppo allungate nel pagamento degli indennizzi alle aziende danneggiate da selvatici. Ci sono CA e ATC che hanno risarcito i danni fino all’annualità 2017, altre che stanno pagando solo ora i risarcimenti riferiti alle annualità 2015 e 2016, altre ancora ferme ai pagamenti del 2014.
“Le inefficienze di molti ATC e CA, che pur dispongono dei fondi erogati dalla Regione, pesano sui gravi ritardi nei risarcimenti alle aziende agricole - denuncia Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo -. I nostri imprenditori sono vittime di un sistema talmente farraginoso da generare un paradosso: in un momento in cui i cinghiali proliferano e si aggrava il bilancio dei danni che provocano alle coltivazioni (ma non solo), si registra un calo delle denunce rispetto al passato. Le aziende agricole, che ormai convivono con gli attacchi dei selvatici, sono così sfiduciate da rinunciare a sporgere denuncia”. Per questa ragione, secondo Moncalvo, “è fondamentale individuare nuove e più efficienti modalità di gestione delle procedure che un’impresa agricola è tenuta ad adottare per ottenere il riconoscimento e il risarcimento dei danni subiti. Chiediamo semplificazione e tempi certi, a partire dalla fase di accertamento del danno, e totale trasparenza nelle modalità di rendicontazione e liquidazione”. A tal proposito, aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Tino Arosio, “chiediamo di poter accedere ai dati degli ATC/CA relativi ai danni accertati, da risarcire e risarciti. Basta ad azioni che, in alcuni casi, si sono rilevate irregolari, con lentezze ed inefficienze: a pagare tutto questo, anche in termini di redditività, sono i nostri imprenditori!”.