CUNEO - Decreto Natale, quattro giorni di forti limitazioni

Tutta Italia è in zona rossa. Bar e ristoranti chiusi, consentito solo l'asporto. Molte le deroghe agli spostamenti

Redazione 24/12/2020 09:05

 
Da giovedì 24 dicembre è scattato il nuovo lockdown: l'Italia è tutta in zona rossa. Entrano in vigore i divieti di Natale e iniziano con quattro giorni giorni di forti limitazioni. Chiusi bar e ristoranti ai quali è però consentito l'asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza restrizioni. Chiusi anche i negozi, tranne supermercati e generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabacchi e librerie. 
 
Si potrà uscire per fare una passeggiata nei pressi della propria abitazione con la mascherina e fare attività sportiva da soli, sarà necessaria l'autocertificazione per gli unici spostamenti consentiti, vale a dire quelli per gli oramai consueti “comprovati motivi di lavoro, salute o necessità” o per tornare alla propria residenza o domicilio. Sono vietati tutti gli spostamenti anche all'interno del proprio comune salvo i tre motivi su elencati e per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione. Chi dovrà uscire per andare nei negozi o a Messa o per fare attività motoria dovrà sempre portare l’autocertificazione.
 
Quali sono le deroghe alla zona rossa? Anzitutto quella che consente per tutto il periodo di Natale (da oggi fino al 6 gennaio) ad un massimo di due persone - più eventuali figli minori di 14 anni, disabili e persone non autosufficienti che vivono con loro - di muoversi una sola volta al giorno per andare a trovare parenti o amici anche in un Comune diverso da quello di residenza, purché sempre nella stessa regione e sempre nel limite di due persone. 
 
La seconda deroga riguarda i piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti nei giorni indicati con l'arancione durante le feste di Natale (dal 28 al 30 dicembre e 4 gennaio): per chi risiede in un piccolo Comune sotto i 5 mila abitanti sarà possibile sconfinare in un'altra Regione, sempre però entro i trenta chilometri dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia. Restano permessi gli incontri tra i coniugi e i partner che vivono separati per motivi di lavoro se il luogo per il ritrovo è quello in cui c'è residenza, domicilio o abitazione. Consentiti anche gli spostamenti dei genitori separati, che possono andare a trovare i figli anche in un'altra Regione o all'estero: rientra tra i motivi di necessità, così come lo è l'assistenza ai genitori non autosufficienti. Il governo ha anche precisato la questione delle seconde case: tra oggi e il 6 gennaio "gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde case sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, all'interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni".

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