“Decreto di buon senso, che taglia la burocrazia, a difesa delle case degli italiani. Ringrazio il Ministro Matteo Salvini che ha sostenuto con convinzione il provvedimento”. Lo afferma il senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega) commentando il decreto Salva-Casa, appena approvato dal Consiglio dei Ministri, che include una serie di misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.
“Il decreto risponde anche al crescente fabbisogno di abitazioni del nostro Paese ed è volto a promuovere la valorizzazione economica degli immobili e ad incentivare la possibilità di interventi di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico”, sottolinea Bergesio, che aggiunge: “Si tratta di un provvedimento risolutivo fortemente voluto e sostenuto dalla Lega, perché taglia i tempi delle pratiche e va incontro alle esigenze di milioni di italiani alle prese con una burocrazia soffocante anche solo per spostare una porta o una finestra di una manciata di centimetri”.
Il decreto interviene su una serie di casistiche tra cui l’inserimento nel criterio di edilizia libera di vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, l'ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell'accertamento di conformità eliminando la doppia conformità (che verrà richiesta solo nei casi più gravi) e il silenzio assenso esteso (se l’amministrazione non risponde entro i termini prestabiliti, l’istanza si considererà accettata). Prevista anche la semplificazione del cambio di destinazione d'uso di singole unità immobiliari, nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali e per dimostrare lo stato legittimo di un immobile sarà sufficiente presentare il titolo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio. La norma non riguarda gli abusi edilizi strutturali, come lo spostamento di un muro portante, ma solo gli abusi minori, come lo spostamento di un tramezzo o un diverso posizionamento di una finestra.
“L’obiettivo è salvare le case degli italiani dalle rigidità di una normativa frammentata e di procedure amministrative incerte che inducono a ‘tollerare’ nei fatti, ma non a regolarizzare, tante piccole difformità edilizie, impedendo in alcuni casi la commercialità del bene e in ogni caso precludendo l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi”, dice ancora il senatore della Lega, vicepresidente della Commissione Attività produttive di Palazzo Madama, che conclude: “Come ha ben detto il ministro Salvini, anche questa volta la Lega mantiene la promessa: un Decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformità, liberando finalmente gli uffici comunali da milioni di pratiche edilizie e restituendo il pieno utilizzo degli immobili ai legittimi proprietari”.