Riceviamo e pubblichiamo dall'associazione "Di Piazza in Piazza".
Alla fine di marzo avrà forse fine la lunga vicenda dell’ex policlinico. L’associazione Di piazza in piazza ha inviato in Municipio le sue osservazioni a proposito di quello che si andrà a costruire.
È necessario premettere che è positivo che l’annosa questione policlinico si chiuda, anche con un po’ di rimpianti per una destinazione dell’area che avrebbe potuto essere diversa.
Mentre una questione necessariamente si chiude, si aprono tutte quelle questioni che riguardano l’abbattere e ricostruire edifici in centro storico azioni che sono regolamentate da leggi regionali e norme comunali.
Nel caso dell’ex policlinico la variante 23 al piano regolatore ha stabilito un aumento di superficie edificabile, a fronte di 533 mila euro da versare al Comune come extra oneri e 20 parcheggi richiesti al costruttore destinati alla città.
Il privato costruttore avrà 28 alloggi nella zona più pregiata della città e la collettività avrà 500 mila euro che si dovranno spendere nel quartiere e in aggiunta il maggior numero di persone in più che circoleranno nella zona a seguito della nuova costruzione, potrà usufruire di 20 pubblici parcheggi in più.
Però, a guardare bene così non è. Si scopre, a guardare bene, che i posti auto non verranno realizzati, verranno monetizzati, (26.000 euro). Pare che non ci sia posto per costruire 20 posti auto pubblici, neppure nell’interrato del nuovo palazzo come in via XXIV Maggio. Dei 533 mila euro sarà disponibile, subito, solo il 40% il resto fra 10 anni (Forse…vedi piazza della Costituzione). Cosa si potrà realizzare nel quartiere Cuneo centro con poco più di 200 mila euro l’amministrazione non lo precisa.
Tirando le somme alla città rimane: una promessa vaga sull’utilizzo dei 500 mila euro, e la certezza di qualche difficoltà in più a parcheggiare.
Qualcuno potrà dire che abbiamo guadagnato un bel palazzo e ci siamo liberati dei piccioni, delle erbacce e della povera gente che dormiva in quel luogo che il proprietario non ha mai sentito il dovere di curare ed a cui nessuno ha mai chiesto conto.
Indubbiamente bello il palazzo, peccato che sia nel posto sbagliato. Su corso Dante, angolo via Bassignano, davanti al monumento degli Alpini, pare una nota stonata. Alleggerito in basso da colonne inusuali per il luogo ed appesantito in alto da un tetto incongruo e furbetto, con la sua facciata graziosamente movimentata, vetrata, stondata, disallineata è come un extraterrestre atterrato su quell’incrocio con l’intenzione di mettersi in mostra.
E pensare che una legge regionale stabilisce che si abbatte e si ricostruisce "purché nel rispetto dei caratteri tipologici e delle caratteristiche del tessuto edilizio esistente", ed una norma comunale dice che le regole di allineamento hanno lo scopo di armonizzare le costruzioni. Qualcuno dice che corso Dante non ha costruzioni con stile uniforme ed è senz’altro così, ma allora perché assumersi la responsabilità di peggiorare la situazione introducendo un ulteriore elemento estraneo?
Come tutto questo possa essere successo ed ammesso non solo nel caso dell’ex policlinico, lo abbiamo chiesto alla nostra Amministrazione. Attendiamo le risposte.
Associazione Di Piazza in Piazza