Ben 188 neuropsichiatri infantili di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta hanno firmato un documento per mettere in evidenza l'emergenza che riguarda bambini e ragazzi, iniziata prima della pandemia ed esplosa con l'emergenza sanitaria. Molti giovanissimi arrivano infatti in ospedale per gravi disturbi alimentari o del comportamento. Servono, dicono i professionisti, una rete, risorse e strutture adeguate per affrontare il problema.
Spiega Elisa Colombi, responsabile del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Asl CN2: “Questo documento vuole portare consapevolezza sulla crisi che stiamo vivendo, iniziata prima della pandemia e che poi si è rapidamente aggravata. Sono aumentate le richieste di visite urgenti, così come gli accessi in Pronto Soccorso e i ricoveri. I ragazzi arrivano da noi in età sempre più precoce: se prima i problemi emergevano intorno ai 16 anni, oggi si presentano già dai 10-11 anni. I sintomi riguardano più aree: alcuni non mangiano, oppure si tagliano, altri utilizzano sostanze. Serve una rete che preveda adeguate risorse per i servizi di neuropsichiatria infantile”.
“Purtroppo questa filiera al momento è carente e non in grado di rispondere completamente a questi bisogni”, commenta Franco Fioretto, responsabile di Neuropsichiatria Infantile per l’Asl CN1: “Mancano posti letto, strutture di accoglienza extra ospedaliere, risorse per una presa in carico ambulatoriale sul territorio”.